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Berta minore

Berta minore Foto C. Gotti

La Berta minore (Puffinus yelkouan), endemica del bacino del Mediterraneo centrale e orientale e del Mar Nero, è un uccello marino di medie dimensioni, con parti superiori bruno-nerastre che contrastano nettamente con parti inferiori quasi interamente bianche, ad eccezione del margine delle ali e della coda. I piedi sono grandi e palmati e in volo si estendono leggermente oltre la coda. Il becco è sottile, nero e con apice uncinato. La specie è caratterizzata da una spiccata fedeltà sia al sito di nidificazione che al proprio partner; raggiunge la maturità sessuale a 3-4 anni e, come la maggior parte degli uccelli marini, è dotata di considerevole longevità. La Berta minore nidifica in colonie di dimensioni variabili, in genere collocate su alte falesie rocciose a picco sul mare, in isolotti lontani dalla costa o più raramente sulla terraferma. I nidi sono situati all’interno di cavità, grotte o fessure nella roccia. Rispetto alla Berta maggiore seleziona isole con maggiori dimensioni e può nidificare in aree più densamente vegetate, anche sotto parziale copertura arborea. Gli individui tornano al nido esclusivamente nelle ore notturne, in condizioni di completa oscurità e con un certo ritardo rispetto alle berte maggiori, evitando anche la luce della luna. Anche per questa specie tale comportamento viene generalmente considerato una strategia adattativa che ha lo scopo di limitare il rischio di predazione; ipotesi alternative legano queste abitudini alla disponibilità di cibo. I siti riproduttivi iniziano a essere visitati a partire da fine ottobre, con il ricongiungimento delle prime coppie. L’accoppiamento avviene a febbraio e la femmina depone l’unico uovo a metà marzo – inizio aprile. L’uovo viene covato da entrambi i partner per circa 50 giorni, si schiude a fine aprile – inizio maggio ed entrambi i genitori collaborano nell’alimentazione del pulcino. I nuovi nati si involano a fine giugno – inizio luglio, quando le colonie vengono abbandonate per restare deserte fino all’autunno successivo, al ritorno degli adulti che ispeziona i luoghi per la futura nidificazione. La dieta della Berta minore è costituita esclusivamente da specie marine. Le principali prede includono pesci di piccole e medie dimensioni; le specie più rappresentate in termini di biomassa sono costituite da pesci epipelagici come sardine e acciughe. Crostacei pelagici catturati immergendosi fino a oltre 30 metri di profondità rappresentano prede numericamente importanti nelle prime fasi della stagione riproduttiva, prima della deposizione, sebbene contribuiscano comunque in misura assai limitata in termini di biomassa ingerita; vengono inoltre catturate larve di pesci, prelevate sulla superficie del mare. La specie beneficia degli scarti derivanti dalla pesca in quanto viene regolarmente osservata a seguito dei pescherecci. L’areale riproduttivo della Berta minore è concentrato nel bacino centrale e orientale del Mediterraneo. Durante il periodo riproduttivo, la Berta minore compie lunghi viaggi in mare per alimentarsi, percorrendo una media di 428 km per viaggio e mantenendosi sempre poco distante dalla costa. I viaggi di foraggiamento hanno durata di 1- 7 giorni, e tendono a durare di più durante la fase di allevamento del pulcino. Durante il periodo post-riproduttivo la maggior parte degli individui si sposta nell’area del Mediterraneo orientale e nel Mar Nero , mentre alcuni uccelli rimangono in prossimità dell’areale riproduttivo. La Berta minore è attualmente classificata come “Vulnerable” (vulnerabile) all’interno della “IUCN Red List”.

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