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Foca monaca

 

Fronte

La Foca monaca (Monachus monachus) ha un corpo di forma cilindrica affusolato alle estremità, testa rotonda con occhi grandi posti frontalmente, muso schiacciato con lunghi baffi (vibrisse) sopra il labbro superiore. E' dotata di due pinne posteriori e due pinne pettorali. Ha pelo corto di colore grigio sul dorso e chiaro sull'addome, possibili macchie o striature. I maschi adulti ed i cuccioli hanno pelo nero con macchia bianca distintiva sull'addome. Si ciba di cefalopodi (calamari, seppie, polpi), crostacei, pesci ossei e cartilaginei. In immersione arriva a circa 200 m di profondità. Può percorrere fino a 40 km in un giorno.  La femmina, se non viene disturbata, può partorire un piccolo all'anno. Il piccolo misura un metro e il mantello è folto, nero, con una macchia ombelicale bianca.  La Foca monaca del Mediterraneo è uno dei 6 mammiferi a maggiore pericolo di estinzione al mondo. Quando era diffusa in tutto il Mediterraneo, veniva cacciata per la carne, il grasso e la pelliccia. La concorrenza con i pescatori per la risorsa ittica e la pressione umana ne hanno però accelerato il declino. Da circa 1.000 esemplari censiti nel 1978, la sua popolazione è oggi passata a soli 150 animali. Viene avvistata sporadicamente nell'Arcipelago Toscano. Gli avvistamenti documentati negli anni 2000 sono stati quelli all'Isola del Giglio del 7 giugno 2009, all'Isola di Capraia del 9 giugno 2020 e all'Isola di Pianosa del 2 ottobre 2020. In quest'ultimo caso il mammifero è stato osservato più volte sia nei pressi della costa che all'interno della Grotta della Foca, denominazione che  testimonia una frequentazione passata. A seguito di tale avvistamento Parco Nazionale e ISPRA (Istituto superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) hanno attivato un monitoraggio della presenza della foca in alcune grotte dell'Arcipelago Toscano anche mediante il posizionamento di telecamere di monitoraggio. E' stato così possibile registrare un eccezionale video di un esemplare che ha riposato dalle ore 21:30 del 4 settembre 2022  alle ore 6:00 del 5 settembre 2022 sulla piccola spiaggia della Grotta della Foca all'Isola di Capraia. Si tratta dell'avvistamento documentato più recente nell'Arcipelago Toscano.

LA FOCA MONACA A CAPRAIA

La notizia

Una foca monaca è stata avvistata a Capraia. Il 9 giugno 2020 Nicola, un turista, racconta che avvistato la foca e fa il video con il cellulare, si vede la piccola testina rotonda che sbuca dall'acqua. L'avvistamento è stato fatto tra punta della Fica e cala di Ceppo  E tra l'altro la zona descritta è lungo la costa est a poche miglia a nord del primo avvistamento anche da parte di un pescatore di Capraia.L'avvistamento della Foca monaca è un fatto eccezionale - ha detto il Presidente del parco Sammuri - sono circa 50 anni che non si riproduce più in Italia, le ultime riproduzioni sono state sulla costa della Sardegna. E' una specie classificata dalla IUCN come minacciata di estinzione, ha ancora nuclei riproduttivi in mediterraneo orientale principalmente in Grecia e Turchia. L'ultimo avvistamento nell'Arcipelago Toscano è stato nel 2009 a Giglio Campese e dopo ben 11 anni abbiamo questa bella sorpresa di una presenza documentata a Capraia , cosa eccezionale perche la foca monaca è una specie elusiva difficile da vedere. Proprio in questi giorni sempre a Capraia un altro avvistamento importante di un Gipeto, uno dei piu' rari avvoltoi d'Europa, proveniente dalla Corsica ."

Dopo gli avvistamenti registrati nelle ultime settimane, uno dei quali validato secondo la rigidissima procedura operata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, le indagini sono proseguite con successo. Martedì scorso due esperte ricercatrici di ISPRA, Giulia Mo e Sabrina Agnesi, accompagnate dal Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, hanno effettuato un primo sopralluogo presso la Grotta della Foca applicando il protocollo di controllo delle grotte, condiviso dai ricercatori in Mediterraneo, e volto a non creare disturbo e a non spaventare eventuali animali presenti in grotta. Grandissima l’emozione quando la prima ricercatrice ha visto distintamente un bellissimo esemplare di Foca monaca all’interno della grotta che stava riposando, mentre il presidente e la collega aspettavano all’ingresso della grotta. Grazie alla cautela adottata ed all’aiuto della risacca, l’animale non si è accorto del sopralluogo in corso. Ovviamente il sopralluogo è stato immediatamente interrotto abbandonando velocemente il sito, seppure in sicurezza e con tutte le attenzioni necessarie.

Nella giornata di lunedì 22 giugno il Presidente e il Direttore dell’Ente Parco, Maurizio Burlando, hanno incontrato   il Sindaco Marida Bessi e i soggetti economici che operano nell’area allo scopo di concordare come gestire questa eccezionale notizia, sia con obiettivi di tutela, ma anche come opportunità per lanciare nuove iniziative di turismo sostenibile quale ad esempio attività di “seal watching” (avvistamento foche).

ISPRA ha organizzato una nuova missione che, nella giornata di mercoledì 24, ha confermato quanto era già stato registrato. Sono stati trovati e raccolti escrementi della foca e si è proceduto ad installare un dispositivo per il monitoragggio della grotta con l’obiettivo di raccogliere tutte le informazioni possibili in merito a questo insperato ritorno a “casa”.

Purtroppo nella giornata di martedì 23, malgrado le raccomandazioni e le rassicurazioni del giorno precedente, un incauto comportamento da parte di un’imbarcazione, che è addirittura entrata all’interno della grotta, ha obbligato l’Ente Parco ad assumere un‘ordinanza che vieta l’accesso, in ogni forma e con ogni mezzo, nell’area prospiciente la grotta stessa.

Le raccomandazioni che erano state date da parte del Parco avevano lo scopo di proteggere l'animale, ma anche di evitare l'applicazione di nuovi vincoli; era stato chiesto un aiuto ai principali fruitori delle coste isolane al fine di gestire la situazione con il buon senso e con le note norme della area marina protetta. Non sono passate neanche 24 ore dall' incontro che quanto concordato è venuto meno.

La protezione

Il Presidente Sammuri ha pertanto emanato una apposita ordinanza di tutela

- considerato che nelle ultime settimane si sono registrate segnalazioni relativamente alla presenza di  un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus) nell'area protetta a mare dell’Isola di Capraia;
- tenuto conto che la Foca monaca è protetta a livello nazionale in tutti i paesi del suo antico areale e che la specie è classificata come minacciata ed in pericolo di estinzione per cui necessita adeguata tutela;
- considerato che la Foca monaca rappresenta il più raro mammifero marino in Europa ed è considerata una delle specie più minacciate del Pianeta Terra, con un contingente complessivo attuale stimato in circa settecento esemplari;
si comunica quanto segue.
Dal 24 giugno 2020 è vietato l’accesso, in ogni forma e con ogni mezzo, nella zona indicata in cartografia,  contraddistinta da righe trasversali, ed in particolare nel tratto di mare, già classificato come zona B, compreso tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote, nella costa occidentale dell’Isola di Capraia individuato dalle seguenti coordinate:   WGS 84 (longitude, latitude) - NE: 9.79587505, 43.01645535 - NO: 9.79153374, 43.01606233 - SE:   9.79885186, 43.01427913  -  SO: 9.79286289, 43.01403610.
L’accesso, nonché la navigazione e la sosta nell’area di cui al precedente punto, sono consentite esclusivamente al personale e ai mezzi autorizzati dall’Ente Parco per attività di ricerca e di monitoraggio, nonché ai mezzi di soccorso e alle unità navali delle forze dell’ordine deputate alle attività di sorveglianza.
Si comunica che le infrazioni alle disposizioni di cui alla citata ordinanza saranno punite con l’irrogazione di sanzioni amministrative e non precludono l’irrogazione di eventuali sanzioni penali.
 
 29.3.2022

Blue Marine Foundation (BLUE), grazie al sostegno di Fondazione Capellino, SmileWave Fund e Tuscany Environment Fund, ha coinvolto un network di Aree Marine Protette (AMP) italiane per sviluppare sette progetti vocati alla tutela del mare, nelle regioni Sardegna, Sicilia, Toscana e Puglia. L'obiettivo finale è quello di migliorare l'efficacia di protezione delle aree marine protette, guardando l'Agenda 2030 come motore primario per la salvaguardia del patrimonio marino italiano. Nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano il progetto promuoverà lo sviluppo di un piano d'azione gestionale efficace per garantire la corretta protezione del complesso sistema di grotte marine sommerse e semisommerse, habitat prioritari dell'UE, con particolare attenzione alla presenza della foca monaca, specie estremamente vulnerabile che sfrutta questi habitat per dare alla luce e nutrire i suoi piccoli. Sarà condotta una mappatura dell'intero sistema di grotte marine nell'arcipelago e saranno monitorati gli avvistamenti di foche monache, sotto la supervisione scientifica dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione dell'Ambiente). Il progetto contribuirà ad aggiornare gli attuali protocolli nazionali pela tutela della foca monaca, con il coinvolgimento diretto delle parti locali interessate. Il coordinamento scientifico e la progettazione sono a cura di Maurizio Burlando, Direttore del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.

Casa fare in caso di avvistamento 

In caso di avvistamento di una foca monaca è importante ridurre immediatamente ogni potenziale disturbo generato dalla vicinanza umana all’esemplare ed allertare immediatamente la Capitaneria di Porto (n. tel. 1530), segnalando l’evento e continuando ad osservare l’esemplare, annotandone il comportamento ed i dettagli fisici (ad es. colorazione della pelliccia, dimensioni, forma del corpo).  Le foche utilizzano le grotte marine per riposare, per mutare il pelo, per partorire e per allattare il proprio cucciolo ed usano l’ambiente marino per cacciare, riprodursi e riposare.  

In caso di avvistamento di una foca monaca in ambiente emerso ( su una spiaggia o su uno scoglio):
• è assolutamente fondamentale mantenere una distanza di sicurezza dall’esemplare per evitare di disturbarlo ed allontanarlo dal sito in cui sta riposando. Si raccomanda di mantenere il massimo silenzio, ed allontanarsi lentamente evitando movimenti bruschi che possano spaventare l’esemplare, fino a raggiungere una distanza di sicurezza di almeno 50 metri dall’esemplare
• bisogna assolutamente evitare il contatto fisico con l’esemplare, il lancio di oggetti o l’emissione di richiami vocali o di rumori in vicinanza di una foca poiché tali azioni rappresentano motivo di disturbo e di stress per l’esemplare
• bisogna assolutamente evitare di introdurre gli animali domestici nei luoghi frequentati dalle foche poiché potrebbero essere portatori di malattie per le foche stesse e comprometterne la salute
• è assolutamente vietato tentare di avvicinare una foca monaca con il suo cucciolo perché lo stress provocato dalla vicinanza umana potrebbe provocarne l’abbandono, mettendone a rischio la sopravvivenza. Il disturbo al sito di riproduzione potrebbe, inoltre, indurre la femmina ad abbandonare quel luogo per gli anni successivi. 
 retro
 In caso di avvistamento in mare: 
• spegnere subito i motori dell’imbarcazione, mantenere il silenzio, e aspettare che l’animale continui il proprio percorso senza ostacolarlo. Le foche, incuriosite, possono avvicinarsi ai natanti, ai subacquei ed alle imbarcazioni, ma in nessun caso devono essere disturbate, molestate e inseguite sia in acqua e sia a terra
• in caso di avvistamento di una foca monaca durante una nuotata o un’immersione, allontanarsi lentamente per non disturbare l’animale.
 
Ricordiamo che la foca monaca è una specie protetta dalla legge italiana che ne vieta non solo l’uccisione e la cattura, ma anche il semplice disturbo. In caso di un avvistamento di un esemplare di questa specie è importante mantenere la calma e usare sempre il buon senso, in modo da adottare al meglio un comportamento rispettoso delle esigenze di un animale così minacciato.
 
Comunica con noi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. /Facebook: Foca monaca ISPRA
(tratto dalle linee guida ISPRA, versione 05/2020)
 
 

 

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