Isola di Capraia
Capraia è per estensione la terza isola dell’Arcipelago con una superficie di 19,3 kmq. E' fra le realtà insulari più marittime, trovandosi a ben 54 km dalla costa continentale situata ad est. A circa 40 km a NN-E si trova Gorgona e all’incirca alla stessa distanza ma a sud è situata l'Elba.
L’isola forma un comune autonomo nella provincia di Livorno con una popolazione di circa 300 abitanti. Due sono i centri abitati che si affacciano sulla più vasta insenatura isolana esposta ad est: il nucleo del porto, semplice e graziosa frazione marinara, ed il paese, borgo più antico a ridosso del forte di San Giorgio. Il paese presenta le tipiche case fortezza ed è collegato al porto dall’unica strada asfaltata lunga circa 800 metri. Frequentata dai più antichi navigatori e sede di un insediamento residenziale romano, Capraia è stata anche oggetto di incursioni da parte dei pirati saraceni e turchi. Saranno nel XVI secolo i Genovesi del Banco di San Giorgio a renderla più sicura con l’omonima fortezza e a munirla di una serie di torri costiere. La storia moderna ha invece visto lo sviluppo di una colonia penale agricola, attiva dalla seconda metà del XIX secolo fino al 1986, che occupava la porzione settentrionale isolana.
Natura
Capraia presenta una forma allungata simile a quella del Giglio, risultando però leggermente più piccola. Il suo territorio è prevalentemente montuoso con una dorsale di rilievi che corre per tutta la lunghezza dell’isola e culmina col Monte Castello a 445 m slm. L’isola rappresenta l'unica struttura di origine vulcanica dell'Arcipelago formatasi sui flutti circa nove milioni di anni fa in seguito alla nascita di un cono eruttivo successivamente fratturatosi con lo sprofondamento della parte occidentale. Quello che oggi rimane è solo una scheggia della più antica struttura magmatica.
Quasi contemporaneamente al remoto cataclisma, avvenne lo sviluppo di un più piccolo camino vulcanico presso l'odierna Punta della Zenobito, dove le suggestive rocce rosse che circondano la penisola documentano il susseguirsi delle antiche eruzioni. Il manto verde di Capraia è rappresentato da associazioni vegetali medio basse quali la gariga e una macchia mediterranea ricca di erica, corbezzolo, lentisco e mirto con alcune piccole estensioni di lecceta.
Floristicamente l’isola è un vero e proprio laboratorio naturale: delle oltre 650 specie vegetali censite, quasi il 3% è endemico. Tra gli esempi più significativi sono la Linaria capraria, la borragine nana e la centaurea di Capraia, fiordaliso dal chiaro fogliame e dalla bella fioritura. Per quanto riguarda la fauna, a parte il muflone inserito recentemente dall’uomo, e i più piccoli e timidi conigli selvatici, non vi sono vistose presenze. Tra i rettili bisogna segnalare la presenza del biacco, l’unico serpente dell’isola e tra gli anfibi si può incontrare solo la raganella sarda. Ben più importante è la presenza dell’avifauna stanziale e migratrice: tra le specie marine incontriamo i marangoni dal ciuffo, le berte e l’ormai raro gabbiano corso che deve competere con l’assai più numeroso e opportunista gabbiano reale. Tra quelle terrestri notiamo il piccolo venturone corso mentre per i rapaci sono presenti il gheppio, le poiane ed il falco pellegrino. Tra gli alati più vistosi è anche il corvo imperiale. Grande è il numero dei migratori soprattutto a primavera presso lo Stagnone, luogo di osservazione privilegiato, coperto dalle spettacolari fioriture di ranuncolo d’acqua. Ricche sono le acque capraiesi, meta degli appassionati di snorkeling e delle immersioni di diving che si divertono ad osservare le forme di vita marina nascoste nella ricca prateria a posidonia o sulle pareti che sprofondano nel blu con un tripudio di margherite di mare, alghe e spugne. Qui gli anfratti rocciosi celano le tane delle grandi cernie e poco lontano nuotano saraghi, dentici, orate e ricciole. Non mancano i cetacei: nel mare di Capraia, in pieno Santuario dei Cetacei Pelagos, si possono osservare le maestose balenottere e le evoluzioni delle veloci stenelle.