La sede
La sede. Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha sede nell'ex Tonnara dell' Enfola. Quello che rimane oggi visibile è soltanto l'Arsenale che caratterizzava il complesso della Tonnara dell'Enfola. Costituiva il corpo principale del fabbricato dove si svolgevano alcune fasi della lavorazione del tonno e in inverno venivano deposte le imbarcazioni, le reti e i cavi che costituivano l'intera tonnara. La facciata dell'Arsenale e i locali annessi, compresa una piccola cappella, il magazzino e la baracca regia, hanno subito nel corso degli anni continui deterioramenti e modifiche. Dal 1999 è stato messo in atto un processo di restauro dell'Ex Tonnara dell'Enfola. Nel 2010 sono stati completati gli ultimi lavori di riqualificazione e messa in sicurezza dell'intera struttura. Il lungo processo di recupero storico dell'edificio si è concluso con la concessione al Parco Nazionale Arcipelago Toscano, che né ha preso pianamente possesso nel mese di Marzo.
L'Enfola e la Tonnara. L'Enfola è costituita per intero dal Monte Enfola, con la sua forma conica con apice decentrato verso nord-est, che caratterizza l'intero promontorio. L'entroterra collinare scende sino al mare formando una stretta zona pianeggiante. Proprio in questa zona pianeggiante fu costruito il Marfaraggio della tonnara, (il complesso della Tonnara a terra di origine siculo-araba) o sede della “Tonnara dell'Enfola”, cosi come viene comunemente chiamata.
La storia. L'Enfola si distingue per la presenza del grande edificio, impropriamente chiamato Tonnara, destinato alla lavorazione del tonno. Fino al 1958, i grandi pesci erano catturati nelle acque antistanti il promontorio, tramite una postazione di reti (la Tonnara propriamente detta) ubicata a circa 900 m in direzione nord-est partendo dalla punta di Sansone. Le testimonianze sulla pesca dei tonni lungo la costa toscana e nel suo arcipelago sono molto remote, di non facile collocazione. Le prime testimonianze risalgono al 27 a.C. Fu il geografo greco Strabone, durante il viaggio lungo le coste dell'Etruria, a darne rilevanza. Parlando di “tinnoscopio” o “specola”, postazioni di avvistamento del passaggio e di cattura delle prede.
Costruzione e lavorazione del tonno. La data della prima costruzione del complesso dell'Enfola per la lavorazione del tonno è incerta. Una data probabile, è da ricondurre al 1775. L'intero marfaraggio fu completato nel 1810 insieme alla piena ripresa della pesca. Dopo un periodo di fermo dovuto all'assedio francese a Portoferraio (1801-1802). L'attività di cattura e lavorazione dei tonni si svolse con regolarità, sino alla seconda guerra mondiale. Durante l'ultima guerra le attività di pesca e lavorazione si svolsero con grande difficoltà tra gli incessanti bombardamenti. Proprio sul promontorio dell'Enfola aveva sede la batteria militare “De Filippi” a protezione del canale di Piombino. La pesca riprese grazie al sacrificio degli appaltatori, con catture di 30-40 tonnellate di tonno sotto la guida di Marco Ridi, ultimo Rais della tonnara dell'Enfola. La tempesta del 1958 che causò la distruzione della maggior parte delle reti, decretò per sempre la fine delle mattanze all'Elba. La lavorazione proseguì per qualche anno importando pesce congelato; senza troppa fortuna, il marfaraggio e la tonnara, chiusero in tempo breve.
La Tonnara dell'Enfola. La Tonnara dell'Enfola, come tutte le altre tonnare isolane, aveva una sede a terra dove il tonno pescato, sottoposto a salatura, veniva confezionato. Il Marfaraggio, il vero nome dell'edificio, era costituito da diverse strutture annesse. Quali, la direzione organizzativa, il rimessaggio delle barche e delle attrezzature di pesca, un molo di attracco per i barconi che portavano i tonni, gli alloggi dei pescatori, l'arsenale e vari magazzini.
I Tonnarotti parte integrante della realtà elbana. I tonnarotti rappresentavono la forza lavoro dell'intera Tonnara dell'Enfola. Fino al 1959 vivevano nell'edificio per molti mesi l'anno. A ridosso della primavera cominciava la fase preliminare del lavoro. A Marzo una parte dei tonnarotti, gli acconciatori, cominciavano ad acconciare e sistemare le reti. Seguiti, nel mese di Aprile, da una trentina di isolani, che rimanevano all'interno dei locali dell'Enfola fino al termine della stagione, con mansioni differenti all'interno della tonnara.