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Lycaeides villai


E’ questa una delle farfalle più interessanti dell’Arcipelago Toscano. La scoperta di una piccola popolazione di Lycaeides nei pressi del Monte Capanne risale al 1958 e fu inizialmente classificata come Lycaeides argus (una specie comune in Italia e in Europa). Studi successivi hanno però dimostrato che gli esemplari dell’Elba sono più simili a Lycaeides bellieri (un endemismo sardo-corso). Esami ancora più approfonditi della forma delle larve, delle crisalidi e degli adulti suggeriscono però l’ipotesi ancora più affascinante che i Lycaeides elbani siano così diversi anche da Lycaeides bellieri da poter essere considerati una entità a se stante descritta come Lycaeides villai. E’ sempre un po‘ complicato stabilire se le differenze riscontrate tra popolazioni insulari siano sufficienti a individuare una specie a se stante o due popolazioni leggermente differenziate. L’analisi del DNA-barcoding per esempio non evidenzia alcuna differenza tra le popolazioni elbane e quelle sardo-corse. Però una cosa sembra certa: i Lycaeides elbani sono simili a quelli di Corsica e Sardegna, ma si sono differenziati dalle popolazioni originali; in questo senso sono unici al mondo. Un’esclusività che li rende importantissimi elementi di biodiversità ma anche terribilmente vulnerabili. Infatti l’area in cui la popolazione di questa specie vive è ristretta ai dintorni del Monte Capanne. Poiché si tratta di un elemento endemico che, per definizione, non esiste altrove non può contare su “rinforzi” da altre aree e, in caso di eventi particolari (vasti incendi, anni climaticamente sfavorevoli, arrivo di nuovi parassiti o competitori) e potrebbe ridursi improvvisamente fino a scomparire. Attualmente la popolazione del Monte Capanne non sembra essere in pericolo dato che, tra la fine di giugno e la metà di luglio, la specie è prevalente tra quelle presenti nell’area montuosa. Il maschio ha ali superiori azzurre con una larga banda nera al margine, la femmina ha ali brune con una lieve spolveratura azzurra. La vita larvale è quasi sconosciuta, ma in cattività è stata nutrita con piante di ginestra di cui i crinali del Monte Capanne sono ricchissimi. Mostra una sola generazione annuale tra giugno e luglio. In questo periodo è una delle specie più comuni sui pratelli del Santuario delle farfalle Ornella Casnati.

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