Zerynthia cassandra è stata solo recentemente riconosciuta come specie distinta da Zerynthia polyxena. La Zerynthia era stata segnalata all’Elba nel 1932 e grazie ad alcune differenze con le popolazioni continentali la popolazione elbana è stata descritta come sottospecie endemica (Zerynthia polyxena linnea). Successivamente nessuno l'ha più segnalata per più di settanta anni sull’isola. Solo nel 2008, grazie alle indicazioni di alcuni fotografi e all’attività di Ornella Casnati, è stata ritrovata all’Elba in diverse località alle pendici del Monte Capanne. A seguito di questo ritrovamento è stato realizzato uno studio che potesse rivelare se l’attribuzione a una sottospecie endemica fosse giustificato. Lo studio ha mostrato che sebbene la popolazione elbana sia simile a quella toscana, gli apparati genitali di Z. polyxena su tutto l’areale di distribuzione hanno due forme ben distinte senza mostrare popolazioni intermedie. Per questa ragione, le popolazioni italiane fino a sud del Po sono state attribuite alla specie Z. cassandra endemica dell’Italia peninsulare, mentre le restanti popolazioni appartengono a Z. polyxena. L’esistenza di questa specie e la sua presenza all’Elba, rappresenta una delle più belle e importanti scoperte sulle farfalle dell’Arcipelago Toscano. Vola in un ristretto periodo che va dall’inizio di marzo alla metà di maggio. La larva si nutre esclusivamente di Aristolochia rotunda e Aristolochia lutea, una piccola pianta di cui sfrutta le sostanze tossiche per rendersi inappetibile ai predatori. Per segnalare la sua pericolosità la farfalla ha colori sgargianti e il bruco porta spine dall’intenso colore arancione. La necessità di nutrirsi di una pianta ecologicamente molto esigente ha comportato il suo declino in varie zone del suo areale ed è per questo protetta da norme nazionali ed europee. La popolazione elbana è a rischio diestinzione perché vive in un’area di pochi kmq tra l’abitato di San Piero e Vallebuia. Il Parco Nazionale in collaborazione con l’Università di Firenze e il Circolo Arcipelago Toscano di Legambiente nell’ambito delle attività di gestione del Santuario delle farfalle Ornella Casnati effettua interventi per favorire lo sviluppo delle Aristolochia effettuando dei tagli puntuali della vegetazione che ostacola lo sviluppo di queste pianticelle fondamentali per il mantenimento della popolazione della Cassandra.