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Ubicazione

Difficoltà sentiero

Mercoledì, 15 Settembre 2021 16:16

Hydraena aethaliensis

Si tratta di un piccolo coleottero di colore bruno, lungo poco meno di 3mm appartenente alla famiglia degli Hydraenidae. Il genere Hydraena conta circa 1000 specie in tutto il mondo. Questa specie vive esclusivamente sull’Isola d’Elba e del Giglio, su quest’ultima è stata segnalata per la prima volta solo nel 2014. Il suo nome deriva da “Aethalia”, antico nome greco dell’isola d’Elba. Vive a quote litorali e collinari in piccoli ruscelli anche a carattere temporaneo e come altre specie di questo gruppo non nuota, ma cammina sul fondo dei corsi d’acqua. Questo è reso possibile grazie al fatto di possedere delle robuste unghie che gli permettono di restare aggrappato alle pietre, anche quando la corrente è piuttosto forte. Sebbene gli adulti siano strettamente acquatici, le loro larve sono terrestri e completano lo sviluppo in luoghi umidi. Si nutre di alghe, materiale vegetale, batteri e protozoi che reperisce camminando sul fondo.

Pubblicato in Coleotteri
Mercoledì, 15 Settembre 2021 16:20

Sparviere

Lo Sparviere (Accipiter nisus) è un piccolo rapace delle dimensioni di un gheppio. Le ali sono corte e arrotondate, anche se in scivolata possono mostrare una corta puntina; la coda è lunga e piuttosto stretta. Plana e volteggia ad ali piatte, spesso alternando frenetici battiti d’ala. Il volo attivo è veloce e nervoso, con improvvisi scarti e cambi di direzione. Dimorfismo sessuale evidente nelle dimensioni e nella colorazione delle parti inferiori, piumaggi differenziati anche in base all’età. Da sotto, a distanza, appare uniformemente grigio. In realtà i maschi sono bianco rosato con i fianchi arancioni e fitte barrature scure o marrone rossiccio. Le femmine, grandi quasi il doppio rispetto ai maschi, hanno una colorazione di fondo priva di toni arancioni e con barrature nere. I giovani hanno colorazione assai simile alle femmine, ma le parti inferiori presentano una fitta serie di macchie a forma di punta di freccia, meno ordinate che negli adulti. Le parti superiori sono grigie scure uniformi negli adulti e marroni nei giovani. L’iride gialla, arancione negli adulti, conferisce allo sparviere uno sguardo particolarmente feroce. Caccia piccoli uccelli, fino alle dimensioni di una tortora, catturandoli mentre mangiano, in abbeverata o mentre riposano. Vola radente al terreno sfruttando il riparo di alberi e siepi da cui sbuca all’improvviso sorprendendo le prede. Qualche volta, specialmente in migrazione, attacca con brevi picchiate dall’alto rondini e altri piccoli migratori. Passa anche molto tempo su posatoi in posizione strategica, dai quali studia i movimenti delle prede. Se minacciato, fugge sparendo nella vegetazione fitta. Legato ad ambienti boscosi, si adatta anche a grandi parchi urbani e alla vicinanza delle abitazioni, soprattutto in inverno. Nidifica sugli alberi di boschi fitti e riparati. E’ un migratore regolare, le popolazioni italiane sono in parte sedentarie per cui, in inverno, gli esemplari presenti aumentano per l’arrivo di soggetti svernanti. Nell’Arcipelago Toscano lo Sparviere nidifica nelle leccete alte e mature dell’Isola d’Elba, del Giglio e di Gorgona. Lo si può facilmente osservare in quasi tutti i mesi dell’anno, ma principalmente in inverno e durante il picco migratorio autunnale. All’Elba numerosi individui vengono avvistati ogni anno durante la migrazione. Nei campi di avvistamento rapaci se ne osservano da un minimo di alcune decine a un massimo di quasi 300 individui.

Pubblicato in Rapaci
Mercoledì, 15 Settembre 2021 16:25

Falco pellegrino

Il Falco pellegrino (Falco peregrinus) è un falco di medie dimensioni, con ali larghe ma appuntite come pugnali, e la coda lunga come la base dell’ala. Il petto massiccio, le ali a base larga e la coda larga conferiscono un aspetto possente al rapace in volo, spesso definito come “un’ancora nel cielo”. Gli adulti sono grigio ardesia superiormente, con una sfumatura più chiara sul groppone. La testa è nera, le guance e la gola bianche più o meno sfumate di rossiccio chiaro con un evidente mustacchio nero, prolungamento del nero sulla testa, che a volte è così largo da coprire totalmente le guance. Le parti inferiori sono bianco sporco fittamente barrate, ma a distanza sembrano grigie, su esse spicca il petto chiaro, candido o sfumato di rosa salmone nella particolare sottospecie che nidifica nell’arcipelago (F. p. brookei). I giovani sono marroni con tonalità fulve, senza bianco sul petto. E’ un falco specializzato nella predazione di uccelli in volo, che cattura a seguito di picchiate mozzafiato, spesso culminanti con impatti a velocità improponibili. Altre volte la picchiata sembra clamorosamente fuori mira, mentre è solo la preparazione di un attacco da sotto in risalita. Molte picchiate, ovviamente, non vanno a buon fine e raramente il falco insiste per più di due o tre volte su una preda. Passa molto tempo in volo, assai alto nel cielo, e altrettanto posato su posatoi da dove domina il panorama e studia i movimenti delle potenziali prede. Lo si incontra a volte quando, dopo una picchiata, guadagna rapidamente quota. Nidifica principalmente sulle scogliere e in qualche falesia dell’interno. Pertanto lo si vede di frequente lungo costa o, andando in cima alle montagne, in volteggio di “ispezione”. Il periodo migliore per osservarlo è giugno, quando i giovani dell’anno sono usciti dal nido e vengono alimentati dai genitori che, spesso, lanciano loro prede in aria per “addestrarli” alla cattura. Presente su tutte le isole toscane.

Pubblicato in Rapaci
Mercoledì, 15 Settembre 2021 16:27

Poiana

La Poiana (Buteo buteo) è un rapace di medie dimensioni, corpulento, con ali ampie e ben digitate, coda larga tenuta spesso a ventaglio. In volteggio tiene le ali appena rilevate a V, mentre in planata le tiene piatte. Si notano solamente piccole differenze di colore tra adulti e giovani e tra i due sessi, e in generale una grande variabilità nella colorazione del piumaggio con alcuni soggetti quasi candidi ed altri più o meno marcati da macchie o barrature scure. Il corpo mostra sottili barrature sui fianchi e macchie diffuse anche nella parte superiore del petto caratterizzato dalla presenza di una fascia centrale meno marcata che forma una U chiara e contrastante. Le ali sono fittamente barrate con una banda scura terminale evidente negli adulti ma quasi inesistente nei giovani privi anche delle barrature sui fianchi. Le parti superiori sono marrone più o meno scure, piuttosto uniformi. Osservando da vicino si nota che nei giovani l’iride è chiara mentre nell’adulto è scura. Si nutre di piccoli vertebrati fino alle dimensioni di un coniglio selvatico, e di invertebrati come lombrichi e coleotteri. Caccia all’agguato da posatoi dominanti oppure esplora il terreno con planate e voli a spirito santo, soprattutto sulle isole grazie alla costante presenza del vento. A volte cerca insetti semplicemente camminando sul terreno. Volteggia a lungo, sia a fini esplorativi sia come comportamento territoriale, a volte è possibile vederla in gruppo. Emette di frequente il suo verso; un fischio allungato e miagolante, udibile a grande distanza. Nidifica nei boschi anche di piccole dimensioni, o sulle rupi prive di vegetazione. In caccia frequenta ambienti più aperti. In Italia è nidificante e residente tutto l’anno. In inverno alle poiane locali si aggiunge un certo numero di poiane svernanti; in questo periodo è più facile osservarle lungo le strade e vicino alle case, in caccia di topi e ratti. La poiana è una presenza frequente nelle isole dell’Arcipelago, dove la si vede facilmente in volo esplorativo o durante i voli territoriali. Nel periodo della migrazione è possibile vederla in tutte le isole ma in particolare nella parte orientale dell’Elba, dove si evidenzia la maggior concentrazione di migratori. Nidificante all’Elba, Capraia, Pianosa e Gorgona mentre non risultano nidificazioni per Giglio e Montecristo.

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Giovedì, 16 Settembre 2021 21:41

Palma nana

La Palma nana (Chamaerops humilis) ha in genere un portamento cespuglioso con più fusti, rivestiti da fibre grigie, che possono raggiungere i 4 m di altezza e che sostengono le chiome caratterizzate dalle belle foglie larghe, a forma di ventaglio e dal lungo picciolo spinoso. Le infiorescenze a pannocchia avvolte in spate gialle appaiono in primavera. I frutti sono piccoli datteri lunghi da 1 a 3 cm non commestibili, dapprima gialli che poi virano al rossiccio a maturazione. Siamo ormai abituati ad osservare la palma nana nei giardini e nei parchi, mentre è sempre più difficile osservarla allo stato spontaneo lungo le rupi marittime che costituiscono il suo habitat naturale. Un tempo era soggetta alla raccolta di diverse sue parti per vari fini: le foglie erano utilizzate per lavori d'intreccio mentre le fibre fogliari erano impiegate per la produzione del crine vegetale. E' a questo componente vegetale che si deve l'origine del nome dell'isolotto di Palmaiola, nel canale di Piombino. Si tratta dell'unica palma che cresce spontanea nel nostro continente: oggi alcune piante allo stato naturale sono presenti sulle scoscese rupi del Dattero, nella porzione nord – occidentale di Capraia, sulle rupi di Monte Grosso all'Elba e sugli isolotti di Cerboli e Palmaiola.

Pubblicato in Piante della costa
Giovedì, 16 Settembre 2021 21:44

Euforbia arborea

L'Euforbia arborea (Euphorbia dendroides) si presenta come un cespuglio di medie dimensioni, dell'altezza da 1 a 3 m, dalla chioma rotondeggiante e dal fusto che si allarga con le numerose ramificazioni a candelabro. Le foglie portate all'estremità dei rami rossicci sono glabre, lineari lanceolate di colore verde chiaro: tra aprile e maggio le sue chiome si arricchiscono di una suggestiva fioritura formata da ombrelle di fiori gialli e, quasi contemporaneamente, con l'arrivo del periodo più caldo ed arido l'euforbia si prepara a spogliarsi quasi totalmente del fogliame che inizia a virare al rosso passando attraverso una serie di sfumature dai toni caldi movimentando il paesaggio costiero. E' specie caratterizzante di alcune macchie dalla particolare esposizione assolata, situazioni tipiche di alcune coste isolane, che i botanici definiscono euforbieti termomediterranei. Come avviene nella maggior parte delle euforbie, i suoi rami contengono un lattice velenoso che la protegge dal pascolo degli erbivori. Troviamo l'Euforbia arborea su gran parte dell'isola di Giannutri dove la sua fioritura e i cambiamenti di colore delle foglie rappresentano uno spettacolo da non perdere; è presente sulle coste rocciose a Capraia, a Montecristo e all'Elba.

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Giovedì, 16 Settembre 2021 22:00

Giglio marino

Il Giglio marino (Pancratium maritimum) è una specie erbacea perenne, bulbosa, dall'altezza di circa 50 cm, svernante sotto forma di un grosso bulbo leggermente oblungo del diametro di 5-6 cm. Le foglie sono nastriformi e di colore verde glauco dalla lunghezza di circa 30-50 cm. La suggestiva fioritura avviene in piena estate, quando la maggior parte delle foglie sono ormai seccate, con i grandi fiori bianchi e profumati, a forma di imbuto, riuniti ad ombrello all'estremità dello scapo. I frutti sono delle grosse capsule che aprendosi lasciano cadere numerosi semi di color nero-pece, simili a pezzetti di carbone, ricoperti da un leggero tessuto spugnoso, stratagemma che permette loro di galleggiare o di essere trasportati dal vento. Per la bellezza dei suoi fiori è tra le piante più significative dei paesaggi dunali e delle spiagge sabbiose, insediandosi principalmente in queste situazioni e nelle pinete limitrofe: il giglio di mare è stato spesso scelto come simbolo di questi ambienti costieri e di molte iniziative di protezione nei riguardi della flora dunale. Le cause principali di minaccia sono legate soprattutto alla scomparsa degli habitat a cui la pianta è legata, ma anche al calpestio degli stessi bagnanti che frequentano i lidi e che spesso, attirati dalla bellezza dei fiori, li raccolgono incautamente impedendo l'espletamento del ciclo riproduttivo della pianta. E' presente a Capraia, all'Elba, a Pianosa e al Giglio.

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Giovedì, 16 Settembre 2021 22:10

Iris giallo di palude

L'Iris giallo di palude (Iris pseudacorus) è una pianta erbacea perenne con uno sviluppo fino a 1 m di altezza dalle tipiche foglie a forma di spada lunghe all'incirca quanto il fusto. I bei fiori gialli, dalla forma complessa con tre grandi petali e con un diametro complessivo che può superare i 10 cm, sono raccolti a gruppi all'ascella delle grandi brattee verdi. L'iris giallo predilige i luoghi umidi e paludosi crescendo presso gli stagni, laghi e corsi d'acqua del territorio italiano. I rizomi sono utilizzati in erboristeria, ed hanno inoltre la capacità di accumulare i metalli pesanti presenti nei territori inquinati. Anche per queste sue proprietà gli iris gialli sono spesso usati negli impianti di fitodepurazione. E' sempre più raro e circoscritto a quanto rimane delle zone umide elbane, nelle quali, anche se non è specie prettamente costiera, si sviluppa anche in situazioni molto prossime al mare.

Pubblicato in Piante della costa
Venerdì, 17 Settembre 2021 08:11

Orchidea delle isole

L'habitat dell'Orchidea delle isole (Dactylorhiza insularis) è costituito da boschi aperti, radure e cespuglieti. Fiorisce in aprile-maggio. Ha fusto slanciato fino a 40 cm; infiorescenza inizialmente densa che tende a diventare lassa con l'andare del tempo. I fiori hanno un bel colore giallo uniforme con labello chiaramente diviso in tre lobi e munito di due o quattro macchioline rosse. Il nome rimanda proprio alla maggiore diffusione in ambiente insulare rispetto alla costa. L'Arcipelago Toscano rappresenta il suo habitat ideale, è rarissima infatti sulla penisola italiana. In passato piuttosto diffusa sul massiccio del Monte Capanne e sul Monte Perone, ma in diminuzione a causa dei cinghiali, dei disboscamenti e degli incendi. E' presente anche all'Isola del Giglio.

Pubblicato in Orchidee
Venerdì, 17 Settembre 2021 08:27

Giglio caprino

L'habitat del Giglio caprino (Anacamptis morio) è costituito da prati aridi, radure e garighe. Fiorisce nel periodo marzo-aprile. Si tratta di una pianta robusta ma spesso di piccole dimensioni. Infiorescenza corta, densa, con fiori di colore variabile, dal violetto scuro al porpora, dal lilla al bianco, in una infinità di sfumature. Il labello presenta macchie porpora violaceo scuro che risaltano sugli esemplari con tinte più chiare. Il sostantivo “morio” in greco e latino significa “pazzo” e secondo alcuni richiamerebbe il colore cangiante dei fiori; in spagnolo “morrion” sta per cappuccio in riferimento alla forma particolare dei tepali. Insieme ad Anacamptis papilionacea è una delle specie più diffuse sul territorio elbano, dal livello del mare fino alle quote più elevate del Monte Capanne. Presente a Capraia e Giglio.

Pubblicato in Orchidee
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