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Super User

 

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La costruzione, utilizzata in passato come ricovero per i pescatori, è stata ristrutturata e allestita con pannelli espositivi nel 2018 nell'ambito del Progetto RESTO CON LIFE “Island conservation in Tuscany, restoring habitat not only for birds”. Si tratta di un progetto Life Natura cofinanziato dalla Commissione Europea con il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, beneficiario coordinatore, insieme ai beneficiari associati quali l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri. Cemento, sabbia, intonaco, travi in castagno, infissi e tutto ciò che occorreva per ridare vita alla struttura sono stati trasferiti con mezzi di servizio, chiatte ed elicotteri. Il vecchio portico in muratura è stato smantellato e sostituito con una struttura in legno. Sulle pareti esterne diversi pannelli mostrano le bellezze naturalistiche dell’Isola e i progetti che sono stati condotti nel tempo per la loro tutela. Una esposizione interna completa il percorso di conoscenza sulla natura e in futuro ospiterà reperti archeologici. Il visitatore appena arrivato è immediatamente immerso nelle tematiche che lo accompagneranno per tutto il suo soggiorno sull’Isola.

Centri visita e siti storico-archelogici

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Come quasi tutte le altre isole dell'Arcipelago Toscano, Gorgona - l'antica Urgo o Gorgon – è stata nell'antichità crocevia di commerci e tappa nella navigazione per il rifornimento idrico, oltrechè, nella prima età imperiale dell’epoca romana, sede di ville di otium, ovvero di soggiorno marino per i ricchi proprietari: ville marittime decoratecon pavimenti a mosaico e in opus sectile (tarsie marmoree), pareti e soffitti con intonaci dipinti. Nell'isola di Gorgona sono state ad oggi individuate strutture archeologiche di epoca romana in siti diversi ma sempre sul versante rivolto verso il porto. A Cala di Scalo è visibile un tratto di muro in opera reticolata nella scarpata, mentre ampi tratti di una parete sempre in opera reticolata romana appaiono inglobati nei muri esterni di Villa Margherita, risparmiati dall'intonaco e lasciati in vista in occasione della ristrutturazione dell'edificio. Il complesso archeologico più importante di Gorgona è però quello emerso nel 1993 in località Limiti, a seguito di uno scavo archeologico effettuato a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che mise in luce alcuni vani appartenenti ad una villa marittima databile tra la fine del I secolo a.C.  e gli inizi del I secolo d.C.

I resti della villa consistono in cinque vani adiacenti. Un ambiente lungo e stretto (vano I) addossato al terrapieno, con pareti in tecnica mista, conservate fino a 3,20 m di altezza, pavimento in cocciopesto, coperto di una volta cementizia e fornito di un soppalco ligneo, è da interpretare come horreum (magazzino).  A ridosso di questo si trovano altri tre ambienti comunicanti tra loro con elevato in opera reticolata, conservati fino a 1 m di altezza: un corridoio stretto (vano 2), un piccolo vestibolo (anticamera - vano 3) ed un cubicolo (camera da letto - vano 4), con pavimenti a mosaico con tessere bianche e nere; il cubicolo ha pianta ad L. ed il mosaico forma due tappeti alle estremità, a delimitare lo spazio delle alcove. Un ulteriore ambiente, verso est, contiguo al cubicolo, a pianta rettangolare con pavimento sempre in tessere bianche e nere e le pareti con intonaco dipinto (vano 5), è stato indagato solo parzialmente in quanto si estende oltre i limiti dell'area libera da edificazioni moderne.

I  mosaici

I vani 2, 3, 4 e 5 presentano un pavimento a mosaico con tesserine di 8 x 8 x 10 mm, in bianco e nero. Mentre le tessere nere presentano sempre ordito diritto, le tessere bianche alternano l’ordito diritto a quello obliquo sia nelle campiture interne che nelle cornici perimetrali. I pavimenti a mosaico, attribuibili al II stile, trovano confronti a Pompei nei rivestimenti pavimentali di cubicoli e nello “scendiletto” della casa dei Dioscuri.

Gli  intonaci dipinti

All’interno del cubicolo sono stati rinvenuti numerosi materiali riferibili al crollo delle strutture tra cui molti intonaci dipinti pertinenti alle pareti e al soffitto. Ad esclusione dell’horreum (magazzino - vano 1) che non ha restituito intonaci dipinti, le parti rimaste in posto mostrano che i rimanenti quattro vani avevano tutte le pareti dipinte con uno zoccolo in rosso e una parte superiore in giallo. Oltre ai frammenti monocromi pertinenti al rivestimento delle pareti, sempre all’interno del cubicolo, ne sono stati rinvenuti molti altri, pertinenti al soffitto, con decorazione a delicati motivi vegetali policromi su fondo avorio; più complesse e assai accurate dovevano essere infatti le decorazioni delle volte con riquadri e cassettoni con motivi floreali; alcuni piccoli frammenti presentano decorazioni con foglie, petali di fiori, girali in arancio, verde, marrone e con punti in celeste, linee rette in marrone, bande policrome in azzurro e giallo, linee circolari e campiture dipinte in colori chiari. Per quanto riguarda il tipo di soffitto, la curvatura presente su alcuni frammenti propende per la presenza di almeno un soffitto a volta con intonaci dipinti, mentre altri soffitti dovevano essere piani. Al di sotto del colore dei motivi decorativi sono talvolta ben visibili da vicino linee preparatorie eseguite con squadra e compasso e col sistema della corda battuta. Inoltre sul retro di molti frammenti di intonaco dipinto essi si conservano tracce evidenti dell’incannucciato per mezzo del quale aderivano al soffitto.

I reperti archeologici

Durante lo scavo archeologico sono stati rinvenuti anche resti di anfore, di suppellettili ceramiche e in vetro la cui datazione va oltre quella della villa romana, a testimonianza di una frequentazione dell’area fino all’età tardoantica. Sono esposte alcune anfore romane per il trasporto di vino e olio, e una scodella in terra sigillata: tutti i reperti sono databili in un periodo compreso fra il IV al VII secolo d.C.

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Restaurata dall’Ente Parco, la Fortezza del Volterraio, uno dei luoghi storici più amati dagli elbani, oggi è di nuovo visitabile. Grazie alla sua posizione strategica e panoramica, il Volterraio è il sito più suggestivo e magico dell’isola, soprattutto se raggiunto al tramonto. La fortezza svetta dai suoi 395 metri s.l.m. incastonata nella roccia da cui emerge come per incanto. Il luogo fu scelto dagli Etruschi per edificare la prima postazione di avvistamento e, sempre nel periodo etrusco, l’altura faceva parte di un intelligente ed efficiente sistema di villaggi fortificati di collina fra i quali, sembra, si comunicasse accendendo fuochi. La struttura assunse una fisionomia definitiva alla fine del 1200 quando la Repubblica Marinara di Pisa ne decise la riqualificazione. Una fortezza imprendibile ieri, una suggestiva terrazza sull’Elba e sulle altre isole dell’Arcipelago Toscano oggi. Un panorama mozzafiato mostra il profilo della dorsale orientale dell’Elba e all’orizzonte la forma esile dell’isola di Pianosa e l’austera sagoma di Montecristo. Di fronte a noi la parte centrale dell’isola con le morbide colline, gli ampi golfi meridionali e l’inimitabile morfologia del golfo di Portoferraio con alle spalle il massiccio imponente del monte Capanne. Più a destra la selvaggia isola di Capraia e, sullo sfondo, le montagne innevate della Corsica con Capo Corso, proteso verso il nord.

Modalità e tipologia di visita

1) Visita guidata della Fortezza del Volterraio. Trekking e ingresso inclusi.

L’orario di partenza sarà adeguato alla stagione e comunicato al momento della prenotazione. L’escursione verrà effettuata al raggiungimento di un numero minimo di 6 partecipanti. Sono necessarie calzature adatte a terreni impervi e, per le escursioni pomeridiane, strumenti d’illuminazione come frontalini o torce.
Prenotazione obbligatoria. Ticket € 20, ridotto € 10 per residenti nell’Arcipelago Toscano
e over 65. Ridotto € 5 per residenti nell’Arcipelago Toscano over 65 e bambini 5-12 anni.
Gratuito per disabili e loro accompagnatori, studenti residenti nell’Arcipelago Toscano (fino a 19 anni). Età minima 5 anni.
Consulta il calendario delle escursioni disponibili su parcoarcipelago.info

2) Durante la stagione estiva (15 giugno-15 settembre)

la Fortezza del Volterraio sarà aperta tutti i giorni tranne il martedì, dalle 17:30 alle 20:30 e sarà possibile raggiungere in autonomia, percorrendo il sentiero trekking, l’ingresso del monumento ed effettuare la
visita con l’ausilio della Guida Parco presente.
Non è necessario prenotare. Ticket € 8, ridotto € 4 per over 65, residenti nell’Arcipelago Toscano e bambini 5-12 anni. Gratuito per disabili e loro accompagnatori, bambini 0-4 anni e studenti residenti nell’Arcipelago Toscano (fino a 19 anni).

Per sapere date e orari e prenotare chiamare Info Park TEL: 0565 908231  oppure prenota direttamente qui:

 https://www.parcoarcipelago.info/la-fortezza-del-volterraio/

 Il restauro della Fortezza del Volterraio

 

 

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Visite al sito archeologico
A Giannutri, tra scogliere rocciose e sentieri profumati dalla macchia mediterranea, si ammirano i resti di una Villa di epoca romana: antico complesso residenziale con scalo marittimo, un tempo quartier generale per la sosta dei velieri e per l’otium, fu costruito nel I secolo d.C. dalla potente famiglia dei Domizi Enobarbi di cui Nerone fu un discendente.
Il sito archeologico è stato riaperto nel 2015.  Per prenotare le visite  contattare Info Park Tel 0565.908231. Oppure direttamente on line  qui 

A partire da giugno 2023 il Sito archeologico di Giannutri offre un nuovo prezioso gioiello da visitare: il "Mosaico del Labirinto". Le sue tessere bianche e nere hanno ritrovato il loro antico splendore dopo un complesso restauro. Ora campeggia al centro del labirinto il mito greco di Teseo che uccide il Minotauro e di Arianna che attende il suo eroe impugnando il famoso gomitolo di filo. Un'opera di recupero importante e delicata durata alcune decine di anni. E’ possibile  visitare il Mosaico del Labirinto al costo di 5 €, rivolgendosi alle Guide Parco, presenti sulle imbarcazioni e sull’isola. Informazioni presso Info Park Portoferraio, 0565 908231 e Info Park Giglio, 0564 809400.  Il biglietto di ingresso aiuta a finanziarne la manutenzione e la cura dell’area archeologica.

Per approfondimenti sul Mosaico del Labirinto  https://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/wp-content/uploads/2023/06/2023_1_MILLETTI_et_al.pdf

 Storia

In epoca romana Giannutri, come altre isole dell’Arcipelago Toscano tra cui il Giglio, fece parte dei possedimenti della potente famiglia dei Domizi Enobarbi. Importante esponente dell’oligarchia legata ai traffici commerciali, la Gens Domitia, di cui Nerone fu un discendente, costruì nel I secolo d.C. a Giannutri un notevole complesso residenziale e uno scalo marittimo: un vero e proprio quartier generale per la sosta dei velieri e per l’otium. Tracce dell’antico porto romano sono evidenti a Cala dello Spalmatoio,  mentre i resti di una sontuosa villa si trovano sulla panoramica Punta Scaletta, nei pressi di Cala Maestra. Il complesso degli edifici che componevano la villa si dividevano in cinque gruppi: il primo su Cala Maestra, costituito da opere portuali e una grande cisterna per l’acqua tuttora in uso, composta da vani comunicanti con un sistema di regolazione del livello del liquido. Il secondo gruppo era formato da magazzini e dimore per i servi. Un terzo complesso di edifici era composto da abitazioni signorili e terme, con pareti dipinte e pavimenti di mosaico. Il quarto gruppo consisteva in abitazioni per la servitù, mentre il quinto era dato dal belvedere della villa che dominava dall’alto tutte le altre costruzioni. Sulla terrazza sorgeva una costruzione con colonne di granito locale, capitelli corinzi e basi di marmo.La villa fu abitata fino alla fine del III secolo quando, abbandonata dai proprietari, cadde lentamente in rovina. I resti attuali furono riportati alla luce nel corso di una campagna archeologica condotta alla fine del 1800.

La riapertura del sito nel 2015 un evento molto atteso

Il sito archeologico della Villa Romana a Giannutri  è stato inaugurato alla presenza del Presidente del Parco Giampiero Sammuri e  del Soprintendente Archeologo Andrea Pessina. Sono state invitate autorità,  stampa e forze dell’ordine. Il sito è stato aperto ai visitatori dal  2 luglio 2015 e visitabile  con guide specializzate. La riapertura è stata gestita con  guide, formate appositamente dalla Soprintendenza archeologica e  pagate dal Parco,  che accompagneranno  i visitatori nel percorso archeologico . Ci sarà un biglietto di ingresso i cui proventi saranno reinvestiti nella manutenzione  La sovrapposizione di competenze sull’Isola di Giannutri rende complicate le decisioni e gli interventi, ci sono voluti  numerosi incontri e tavoli tecnici  per discutere  e affrontate con tutti gli Enti di competenza le svariate forme di criticità riguardanti l’Isola. Anche il percorso per la riapertura del sito archeologico ha avuto bisogno di tempo.

L’evento  di rispertura è stato  molto atteso dal territorio, dai visitatori  e dagli operatori turistici,  specie quelli della costa etrusca. Il  sito archeologico di Giannutri è  di grande  interesse ed  rimasto chiuso per troppi anni per motivi di sicurezza. La stretta collaborazione e l’investimento in risorse sia tecniche che economiche  sono state orientate  per  valorizzare e rendere fruibile la grande ricchezza culturale dell’Isola a fianco alla fruizione  ambientale. L’apporto economico e tecnico  della Soprintendenza è stato indispensabile, il Parco ha sostenuto economicamente l’operazione,  collaborando  a progettare con gli Archeologi  modalità sperimentali di visita alla villa romana e ai suoi annessi facendosi interprete della richiesta dei visitatori dell’isola ormai diventata pressante dopo anni di chiusura del sito.  

Nella progettazione sono stati previsti lavori vari di messa in sicurezza, mediante nuova scala di accesso e sistemazione di sentieristica nell’area residenziale della villa, il rifacimento del pannello all’ingresso dell’area residenziale e l’introduzione di nuovi pannelli esplicativi  oltre a interventi di manutenzione ordinaria e di adeguamento della sentieristica per la messa in sicurezza,Per favorire il programma di visite guidate il Parco ha  poi provveduto  alla selezione di  7 guide che dovranno accompagnare un numero massimo di 25 visitatori a turno, con tre turni giornalieri.

La Soprintendenza ha fornito tutta la  documentazione e i contenuti  provvedendo anche alla formazione specifica delle guide selezionate, fornendo materiale didattico, planimetrie dei percorsi di visita e delle varie aree della villa romana utili alle  informazioni e ad una comunicazione corretta.

 

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Il Forte Inglese 

Di proprietà del Comune di Portoferraio, è una struttura difensiva del ‘700, realizzata per volere di Cosimo III Granduca di Toscana al fine di proteggere la città.  Ampliato da Napoleone durante il suo esilio all’Elba, il Forte è stato utilizzato in molti modi fino al recente restauro. Oltre alla valenza storica dell’edificio, il Forte si apprezza anche per la posizione panoramica che permette di dominare la città e la rada di Portoferraio.

Mostra Giorgio Roster

 Nata dalla collaborazione fra Parco Nazionale e Comune di Portoferraio, è aperta, nei locali di Forte Inglese a Portoferraio in Via Giagnoni, 5 (sopra l'ospedale, salendo da Via San Rocco), la mostra dedicata a Giorgio Roster, scienziato fiorentino che frequentò assiduamente l’Elba a partire dal 1875. Medico igienista, si dedicò con passione alla mineralogia elbana, alla botanica e alla fotografia. La mostra “L’Elba di Giorgio Roster. La trasformazione del paesaggio tra Otto e Novecento negli scatti dello scienziato fotografo” raccoglie centinaia di fotografie dell’Elba di oltre un secolo fa, e consente un viaggio fra le sue eccellenze storiche, naturalistiche e geologiche, grazie alle immagini, agli oggetti appartenuti allo studioso e ai video sui personaggi del suo entourage. La presenza di un touch screen consente di accedere a parte della vasta collezione Roster presente nella biblioteca digitale del Museo Galileo, del Sistema Museale di Ateneo Università degli Studi di Firenze e della Biblioteca Comunale Foresiana di Portoferraio. La mostra è fruibile nei giorni e negli orari di apertura del Forte Inglese

Progetto  Aliene (LIFE ASAP) 

Presso Forte Inglese è disponibile uno speciale allestimento multimediale che consente di approfondire la conoscenza delle specie aliene del nostro territorio, diventando così sentinelle virtuali della biodiversità: giocando con la realtà aumentata si impara a riconoscere le specie aliene del Parco, a scovarle nell’ambiente circostante e a valutare i rischi e le minacce ambientali connessi alla loro diffusione.

Orari apertura anno 2024

Dal 1 marzo al 14 giugno e dal 16 settembre al 31 ottobre
ogni fine settimana dalle 16:00 alle 18:00

Dal 15 giugno al 15 settembre
tutti i giorni dalle 18:00 alle 20:00

Dal 1 novembre al 1 marzo
apertura in base al calendario eventi informazioni: Info Park Portoferraio

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Il Forte Inglese

Di proprietà del Comune di Portoferraio, è una struttura difensiva del ‘700, realizzata per volere di Cosimo III Granduca di Toscana al fine di proteggere la città.  Ampliato da Napoleone durante il suo esilio all’Elba, il Forte è stato utilizzato in molti modi fino al recente restauro. Oltre alla valenza storica dell’edificio, il Forte si apprezza anche per la posizione panoramica che permette di dominare la città e la rada di Portoferraio.

Il laboratorio naturalistico NAT-LAB

Il NAT-LAB è il nuovo laboratorio naturalistico realizzato al Forte Inglese (Portoferraio), nel 2019 da World Biodiversity Association in collaborazione con Il Parco Nazionale. Presso il NAT-LAB è conservata la più importante collezione entomologica di specie presenti nell’Arcipelago Toscano. Qui i ricercatori naturalisti stanno lavorando alla creazione di altre raccolte zoologiche e botaniche dedicate all’Arcipelago Toscano. Il NAT-LAB favorisce la condivisione dei saperi, grazie ad un’aula didattica dedicata alla valorizzazione del patrimonio ambientale locale dove, su prenotazione, è possibile svolgere attività di laboratorio e studio sotto la guida esperta del Curatore Leonardo Forbicioni.

Programma attività 2024

Laboratori e visite guidate con piccole osservazioni naturalistiche ed esperienze durante il periodo estivo dalle 18:00 alle 20:00 nelle seguenti date: : 13 e 27 giugno; 11 e 25 luglio; 8 e 22 agosto.

Su prenotazione, la partecipazione è gratuita.

 

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Il complesso catacombale paleocristiano, che comprende circa 700 sepolture scavate nella pietra, è ubicato nel settore orientale dell’isola e all’interno del paese di Pianosa. Il cimitero presenta tutte le caratteristiche morfologiche e monumentali che connotano le altre catacombe scavate, nel corso della Tarda Antichità, nei vari centri dell’Italia peninsulare e insulare, conferendo peraltro alla Toscana il ruolo di regione più settentrionale in cui sono stati riconosciuti monumenti funerari con caratteristiche di questo tipo. La catacomba, la cui realizzazione deve essere genericamente riferita alla seconda metà del III secolo d.C. con un utilizzo protratto almeno fino al V secolo ed è affidata in gestione all’Ente Parco da parte della Commissione Pontificia di Archeologia Sacra. Visite guidate: prenotazioni presso Casa del Parco Pianosa oppure on line su parcoarcipelago.info.

Ingresso € 5 – ridotto € 3 ragazzi 5-12 anni, gratuito disabili e loro accompagnatori e bambini 0-4 anni.

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Per la prima volta campioni di rocce, fossili e reperti archeologici, i veri tesori di Pianosa, vengono mostrati laddove sono stati rinvenuti, grazie ad un’esposizione permanente sull’isola. La mostra svela la storia di Pianosa a partire dalle rocce più antiche risalenti a circa 19 milioni di anni fa fino ai depositi dell’ultimo periodo glaciale, e ripercorre le tracce dell’uomo dal Paleolitico Superiore fino all’età romana e al Medioevo. L’abbondante presenza di fossili e la presenza dei primi abitanti sono strettamente legati all’evoluzione geologica e paleogeografica della “non isola” per arrivare all’isola che conosciamo oggi. La storia di questo prezioso e affascinante fazzoletto di terra è narrata tramite pannelli esplicativi, video e laboratori didattico/divulgativi. Visite guidate: prenotazioni presso Casa del Parco Pianosa oppure online su prenotazioni: parcoarcipelago.info.

Ingresso € 5 – ridotto € 3 ragazzi 5-12 anni, gratuito
disabili e loro accompagnatori e bambini 0-4 anni.

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L’edificio sede del nuovo spazio espositivo fu costruito nel periodo cosiddetto Ponticelliano – Ponticelli fu Direttore del carcere di Pianosa tra il 1871 e il 1881 – e certamente terminato prima del 1875, come documenta una stampa che reca questa data e che mostra l’edificio portato a compimento. La Casa dell’Agronomo non fu edificata, in realtà, per il solo Agronomo, figura che in effetti vi risiedeva, ma anche per ospitare altri dipendenti della Colonia Penale Agricola. Si tratta certamente di uno degli edifici più pregevoli dell’intera Pianosa, edificato, in base al gusto dell’epoca, in stile eclettico, con elementi decorativi che si ritrovano in diversi fabbricati dell’isola quali il Forte Teglia e il Palazzo della Specola.

La Casa dell’Agronomo è stata restaurata e allestita come museo anche grazie ai ticket di accesso all’isola versati al Parco dai suoi tanti visitatori nel periodo 2000 – 2021 che ammontano a 1.114.386 euro. L’intervento è costato molto di più, circa 2 milioni di euro, ma senza il contributo dei visitatori il Parco non avrebbe mai avuto le risorse per completare l’opera. Completati gli interventi di recupero, è stata aperta la pubblico il 26 agosto 2022. Il museo racconta la storia di Pianosa, il carcere e l’agricoltura, la figura dell’Agronomo. Illustra con pannelli, video interattivi e percorsi sonori la biodiversità agricola, le caratteristiche naturali dell'isola ed il periodo storico che ha cambiato profondamente l’isola, compresa la sua trasformazione con l’insediamento della citata colonia penale agricola.

IL PERCORSO DI VISITA

ll piano terra è dedicato alla storia di Pianosa: nella prima sala, l’immagine dell’Agronomo Ponticelli appare in un video e accoglie i visitatori. Una linea del tempo, collocata su un grande pannello, guida l’ospite a ripercorrere la storia dell’isola e a metterla in relazione con le sue emergenze geologiche, archeologiche e architettoniche. I piani superiori sono dedicati alla natura dell’isola. Il territorio di Pianosa è illustrato da un plastico fruibile in modalità interattiva. Il visitatore, premendo differenti bottoni, può ascoltare un audio descrittivo mentre le zone relative dell’isola si illuminano, permettendo di cogliere la distribuzione dei vari ambienti: scogliere sommerse e superficiali, spiagge, fondali sabbiosi, macchie, garighe, pascoli abbandonati. Una sala è dedicata al Santuario Internazionale per la Protezione dei Mammiferi Marini “Pelagos”, un’area caratterizzata da un’elevata biodiversità nel quale il Parco Nazionale è completamente inserito. L’ultimo piano accoglie alcuni pannelli sulla fauna di Pianosa e una sorta di postazione “birdwatching” dalla quale il visitatore può osservare le riproduzioni di diversi esemplari di avifauna e ascoltarne il canto. Ridiscendendo al piano terra verso l’uscita si riceve il “saluto” dei fondali dell’isola che, grazie a video subacquei, si proiettano sulle pareti consentendo al visitatore un’immersione virtuale nel mare di Pianosa. Lungo tutto il percorso sono disponibili pannelli tattili, scritte in braille e audio che accompagnano il visitatore non vedente alla fruizione dell’esperienza.
Prenotazioni presso Info Park Pianosa, ingresso € 5 – ridotto € 3 ragazzi 5-12, gratuito bambini 0-4 anni.
Al piano terra della Casa dell’Agronomo è allestito il punto Info Park, che accoglie i visitatori che sbarcano sull’isola. Qui le Guide Parco forniscono informazioni relative alle visite e alle escursioni programmate quotidianamente ed è attivo un bookshop con materiale informativo, gadget e pubblicazioni relative all’area protetta. Tel 0565 908231
Dal 15 marzo al 31 ottobre: dal lunedì alla domenica 11-16:30. Aperture invernali in base alla disponibilità del collegamento marittimo.

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In Via Provinciale, 9 a Giglio Porto, presso la sede della Pro Loco Isola del Giglio – sulla base di una forte collaborazione tra questa, il Comune e l’Ente Parco – è attivo il nuovo punto informativo che consente di scoprire tutte le proposte di fruizione del Parco Nazionale ed in particolare delle Isole del Giglio e di Giannutri. Al suo interno sono disponibili diversi materiali promozionali e divulgativi ed è possibile acquisire le cartine ufficiali per fruire della rete sentieristica presente al Giglio e a Giannutri. Il punto informativo si coordina con Info Park per la prenotazione delle escursioni programmate. La struttura è arricchita da uno spazio espositivo (la “Casa del Parco” con ingresso al piano terra) dove è possibile apprezzare immagini delle straordinarie eccellenze naturalistiche ed archeologiche che caratterizzano l’area protetta, ma anche video dedicati alla rete sentieristica e al Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini “Pelagos”, nonché approfondimenti sugli ambienti e sui valori culturali delle isole del Giglio e di Giannutri. Tel. 0564 809400.

Da marzo a ottobre: tutti i giorni, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
Da novembre a febbraio: lunedì, mercoledì e sabato dalle 9:00 alle 13:00.

  

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