Visite al sito archeologico
A Giannutri, tra scogliere rocciose e sentieri profumati dalla macchia mediterranea, si ammirano i resti di una Villa di epoca romana: antico complesso residenziale con scalo marittimo, un tempo quartier generale per la sosta dei velieri e per l’otium, fu costruito nel I secolo d.C. dalla potente famiglia dei Domizi Enobarbi di cui Nerone fu un discendente.
Il sito archeologico è stato riaperto nel 2015. Per prenotare le visite contattare Info Park Tel 0565.908231. Oppure direttamente on line qui
A partire da giugno 2023 il Sito archeologico di Giannutri offre un nuovo prezioso gioiello da visitare: il "Mosaico del Labirinto". Le sue tessere bianche e nere hanno ritrovato il loro antico splendore dopo un complesso restauro. Ora campeggia al centro del labirinto il mito greco di Teseo che uccide il Minotauro e di Arianna che attende il suo eroe impugnando il famoso gomitolo di filo. Un'opera di recupero importante e delicata durata alcune decine di anni. E’ possibile visitare il Mosaico del Labirinto al costo di 5 €, rivolgendosi alle Guide Parco, presenti sulle imbarcazioni e sull’isola.
Informazioni presso Info Park Portoferraio, 0565 908231 e Info Park Giglio, 0564 809400. Il biglietto di ingresso aiuta a finanziarne la manutenzione e la cura dell’area archeologica.
Per approfondimenti sul Mosaico del Labirinto https://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/wp-content/uploads/2023/06/2023_1_MILLETTI_et_al.pdf
Storia
In epoca romana Giannutri, come altre isole dell’Arcipelago Toscano tra cui il Giglio, fece parte dei possedimenti della potente famiglia dei Domizi Enobarbi. Importante esponente dell’oligarchia legata ai traffici commerciali, la Gens Domitia, di cui Nerone fu un discendente, costruì nel I secolo d.C. a Giannutri un notevole complesso residenziale e uno scalo marittimo: un vero e proprio quartier generale per la sosta dei velieri e per l’otium. Tracce dell’antico porto romano sono evidenti a Cala dello Spalmatoio, mentre i resti di una sontuosa villa si trovano sulla panoramica Punta Scaletta, nei pressi di Cala Maestra. Il complesso degli edifici che componevano la villa si dividevano in cinque gruppi: il primo su Cala Maestra, costituito da opere portuali e una grande cisterna per l’acqua tuttora in uso, composta da vani comunicanti con un sistema di regolazione del livello del liquido. Il secondo gruppo era formato da magazzini e dimore per i servi. Un terzo complesso di edifici era composto da abitazioni signorili e terme, con pareti dipinte e pavimenti di mosaico. Il quarto gruppo consisteva in abitazioni per la servitù, mentre il quinto era dato dal belvedere della villa che dominava dall’alto tutte le altre costruzioni. Sulla terrazza sorgeva una costruzione con colonne di granito locale, capitelli corinzi e basi di marmo.La villa fu abitata fino alla fine del III secolo quando, abbandonata dai proprietari, cadde lentamente in rovina. I resti attuali furono riportati alla luce nel corso di una campagna archeologica condotta alla fine del 1800.
La riapertura del sito nel 2015 un evento molto atteso
Il sito archeologico della Villa Romana a Giannutri è stato inaugurato alla presenza del Presidente del Parco Giampiero Sammuri e del Soprintendente Archeologo Andrea Pessina. Sono state invitate autorità, stampa e forze dell’ordine. Il sito è stato aperto ai visitatori dal 2 luglio 2015 e visitabile con guide specializzate. La riapertura è stata gestita con guide, formate appositamente dalla Soprintendenza archeologica e pagate dal Parco, che accompagneranno i visitatori nel percorso archeologico . Ci sarà un biglietto di ingresso i cui proventi saranno reinvestiti nella manutenzione La sovrapposizione di competenze sull’Isola di Giannutri rende complicate le decisioni e gli interventi, ci sono voluti numerosi incontri e tavoli tecnici per discutere e affrontate con tutti gli Enti di competenza le svariate forme di criticità riguardanti l’Isola. Anche il percorso per la riapertura del sito archeologico ha avuto bisogno di tempo.
L’evento di rispertura è stato molto atteso dal territorio, dai visitatori e dagli operatori turistici, specie quelli della costa etrusca. Il sito archeologico di Giannutri è di grande interesse ed rimasto chiuso per troppi anni per motivi di sicurezza. La stretta collaborazione e l’investimento in risorse sia tecniche che economiche sono state orientate per valorizzare e rendere fruibile la grande ricchezza culturale dell’Isola a fianco alla fruizione ambientale. L’apporto economico e tecnico della Soprintendenza è stato indispensabile, il Parco ha sostenuto economicamente l’operazione, collaborando a progettare con gli Archeologi modalità sperimentali di visita alla villa romana e ai suoi annessi facendosi interprete della richiesta dei visitatori dell’isola ormai diventata pressante dopo anni di chiusura del sito.
Nella progettazione sono stati previsti lavori vari di messa in sicurezza, mediante nuova scala di accesso e sistemazione di sentieristica nell’area residenziale della villa, il rifacimento del pannello all’ingresso dell’area residenziale e l’introduzione di nuovi pannelli esplicativi oltre a interventi di manutenzione ordinaria e di adeguamento della sentieristica per la messa in sicurezza,Per favorire il programma di visite guidate il Parco ha poi provveduto alla selezione di 7 guide che dovranno accompagnare un numero massimo di 25 visitatori a turno, con tre turni giornalieri.
La Soprintendenza ha fornito tutta la documentazione e i contenuti provvedendo anche alla formazione specifica delle guide selezionate, fornendo materiale didattico, planimetrie dei percorsi di visita e delle varie aree della villa romana utili alle informazioni e ad una comunicazione corretta.