Per imboccare il breve sentiero n. 301 che porta a Cala dell'Allume, si percorre, da Giglio Campese, via dell'Allume verso sud. Si tratta di una strada sterrata che segue il fosso di Valle Ortana per circa 1 km. Su questa direttrice si trova l'area di contatto tra i calcari del Promontorio del Franco ed il granito che caratterizza tutto il resto dell'isola. Qui complessi fenomeni geologici hanno originato il più grande giacimento di pirite d'Italia sfruttato in epoca moderna. Secondo alcuni erano presenti circa venti milioni di tonnellate. Giunti al termine della strada sterrata si trova una zona adibita a servizi. Il sentiero n. 301, che continua sulla destra, inizialmente sale attraversando un boschetto di lecci fino a raggiungere la cima del crinale. Da qui si domina la Cala dell’Allume. La mancanza di vegetazione ci permette di apprezzare ancora meglio la netta separazione tra le rocce granitiche sulla sinistra e quelle calcaree sulla destra. Il sentiero scende ripido a zig zag sulla scogliera di roccia friabile, per questo motivo è necessario prestare attenzione al fondo accidentato. Al centro della Cala dell’Allume si può osservare l’isolotto di granito della Cappa, mentre i piccoli scogli affioranti che lo affiancano sul lato destro sono di natura calcarea, la zona di contatto passa proprio nel mezzo. Vale comunque la pena arrivare sulla costa dove si può vedere l’ingresso di una galleria della vecchia miniera e nelle vicinanze i materiali giallastri residuo dell’estrazione dei minerali ferrosi. La costa in questo punto è costituita da grossi ciottoli e rocce che rendono possibile accedere al mare. Qui il basso fondale consente di osservare una rigogliosa prateria di Posidonia oceanica.