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Sentiero Elba n. 173

  • Partenza:

    Strada P.le n.25 Anello Occidentale

  • Arrivo: Punta Le Tombe
  • Tempo medio: 20 min.
  • Lunghezza: 0,3 km
  • Difficoltà sentiero: T
  • Dislivello in salita: 0 m
  • Ubicazione: Elba Occidentale
  • Panoramico: ●●●●○
  • Pianeggiante: ○○○○○
  • Ombreggiato: ○○○○○
  • Punti di interesse:

    rocce metamorfiche | terrazzamenti | Erba dei Frati


Il sentiero n. 173 si imbocca dalla strada provinciale n. 25 dell'Anello Occidentale, nel tratto tra Fetovaia e Pomonte.
Il tracciato collega il sentiero n. 126, che qui coincide con la strada, alla spiaggia de Il Giardino, conosciuta anche come spiaggia de Le Tombe, denominazione dovuta secondo alcuni al ritrovamento in zona di tombe etrusche.
Il sentiero n. 173, che corre parallelo al sentiero n. 112, conduce direttamente sulla costa, all'estremità meridionale della spiaggia presso Punta Le Tombe, dove la costa è più alta.
I due tracciati terminano sulla medesima spiaggia, che ha una lunghezza di circa 1 chilometro, in due diversi punti e sono frequentati soprattutto nella stagione estiva dai bagnanti che preferiscono le spiagge poco affollate
Proseguendo da Punta le Tombe verso est è possibile accedere ad una spiaggia più piccola, la spiaggia dell'Aliva.
Le due spiagge, particolarmente selvagge, sono costituite da bei ciottoli della verdastra serpentinite dalle mille sfumature. Si tratta di una roccia metamorfica che può essere osservata anche lungo il sentiero.
Interessante la vegetazione che si può osservare percorrendo i due sentieri.
Come si può desumere dalla presenza di terrazzamenti, le piante hanno colonizzato terreni un tempo coltivati, nonostante il suolo roccioso.
E' stata censita una particolare tipologia di Macchia Mediterranea, ben visibile all'inizio del sentiero, denominata macchia a dominanza di Rosmarino (Rosmarinus officinalis) e Cisto Marino (Cistus Monspeliensis) a cui è associata l'Erba dei Frati (Globularia alypum).
Si tratta di una macchia bassa non molto densa che si sviluppa sui versanti meridionali ad altitudini non superiori a 200 metri, con la particolarità di una prevalenza di specie termofile, adattate a vivere in un'ambiente caldo, rispetto alle specie eliofile che prediligono l'esposizione diretta alla luce solare.
Da segnalare infine la presenza sui due sentieri di alberelli di Leccio (Quercus ilex) che dimostrano la capacità di adattamento di questo specie anche in condizioni ambientali difficili e di diversi esemplari di Ginepro Fenicio (Juniperus phoenicia) , tipico dei versanti rocciosi e assolati.

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