Il breve sentiero n. 408 collega, in circa 2 km, il semaforo di Monte Capo con la Torre delle Barbici, nota anche come Torre della Regina, nei pressi di Punta della Teglia, estremità settentrionale dell'Isola. Dal Monte Capo, a quota 157 m, si domina verso sud la baia di Porto Vecchio, dove si notano le vasche circolari di un impianto di maricoltura, allevamento intensivo di specie ittiche pregiate quali orate e spigole. Nella valle soprastante l'insenatura si possono invece ammirare i terrazzamenti realizzati dai detenuti della ex Casa di Reclusione, mediante la costruzione di magnifici muri a secco, al fine di rendere il pendio coltivabile. Un utilizzo agricolo ripreso alcuni anni fa dall‘Azienda Agricola biologica “La Piana“ che ha impiantando circa 2,5 h di vigneto delle varietà vermentino, ansonica, ciliegiolo, colorino e sangiovese. Questi terrazzamenti, rispetto a quelli presenti nelle altre isole dell’Arcipelago, sono mediamente più ampi e alti. Qui vicino la medesima azienda, ha ristrutturato la vecchia officina meccanica del Penitenziario per realizzare una cantina. Per un breve tratto il sentiero n. 408 percorre il crinale che divide gli impluvi di Porto Vecchio e di Cala della Mortola. Dopo poco si giunge al bivio con il sentiero n. 408 A che verso sud conduce alla Diramazione di Porto Vecchio e al Porto. Da quest’ultimo tracciato si può osservare un edificio giallo e rosa. Si tratta del vecchio Caseificio o Formaggera dove i detenuti producevano prodotti caseari, attualmente sede di una piccola Azienda Agricola. La struttura ha ancora al suo interno una delle poche sorgenti perenni di Capraia. Ignorato il bivio con il sentiero n. 408A, il sentiero n. 408 continua a salire per qualche decina di metri il crinale, per poi girare decisamente verso nord e percorrere, dominandola dall'alto, la Cala della Mortola. Superato il Vado della Scopa, il tracciato aggira il Monte Fizza. A poca distanza è visibile la diruta Torre dei Barbici (o della Regina), dove termina l'itinerario. In questa zona, già dalla fine di aprile, si può ammirare lo splendido fiore candido del giglio di mare illirico, endemismo sardo-corso presente esclusivamente in poche isole toscane, Sardegna e Corsica. La Torre delle Barbici o Torre della Regina, è l'unica a base quadrata dell'isola ed è particolarmente affascinante, forse anche per l'aspetto diroccato. Fu costruita nel 1699 dai Genovesi per controllare le incursioni nemiche dei Corsari. Si tratta di una delle 4 torri costiere edificate sull'isola, di cui due posizionate alle due estremità nord e sud dell'isola (Torre della Regina e Torre dello Zenobito).