Il sentiero n. 135 collega San Piero a Fetovaia.
Il percorso, che si snoda sui contrafforti meridionali del complesso granodioritico del Monte Capanne, rappresenta una delle Vie del Granito.
Il tracciato si origina dal sentiero n. 107 nelle immediate vicinanze di San Piero, snodandosi intorno quota 300-400 m.
Dopo circa 1.5 km dall'inizio si giunge al mulino del Moncione, secondo alcuni il più bello e grande tra i molti funzionanti un tempo all'Isola d'Elba.
In questa zona sono ancora visibili i terrazzamenti, realizzati per la coltivazione dei vigneti nei terreni in pendenza, ove la Macchia Mediterranea sta riconolizzando i terreni un tempo utilizzati dall’uomo.
In particolare, si tratta di macchia a dominanza di Ginestra spinosa (Calicotome spinosa) detta anche pruno caprino e Cisto Marino (Cistus monspeliensis).
Un’associazione vegetale di altezza media (2-3 metri) in stretti rapporti dinamici e spaziali con le macchie basse a Cisto Marino (Cistus monspeliensis) di cui rappresenta uno stadio successivo di evoluzione.
A distanza di ulteriori 1.5 km dal Mulino del Moncione il tracciato attraversa il fosso di Malocci, ove è presente un particolare tipo di vegetazione che predilige le zone umide.
Si tratta di un piccolo bosco di Ontano Nero (Alnus glutinosa) al quale è associata una vistosa presenza di felci.
Dopo poco si attraversa il Fosso dell'Inferno che si segue per un breve tratto.
In questa zona la vegetazione è rada e bisogna fare attenzione a seguire la traccia del sentiero.
A circa 1 km di distanza dal fosso si incrocia il sentiero n. 108.
Da qui si sale poi fino a quota 525 m fino alle pendici del Monte Cenno ove si trova il bivio con il sentiero 135 A che consente in circa 150 m di collegarsi con la GTE sud.
Il sentiero n. 135 scende fino al bivio con il sentiero n. 137 che incrocia due volte in un tratto di 500 m.
Ci troviamo nell’Area Archeologica della Sughera.
In particolare si possono osservare due interessanti sepolture preistoriche.
Una è ubicata sul sentiero n. 135, tra i due incroci con il sentiero n. 137, l’altra è raggiungibile a breve distanza con una piccola deviazione dal tracciato principale.
In questa zona è presente una macchia alta mista a dominanza di Scopa (Erica arborea) e Corbezzolo (Arbutus unedo) con una rilevante presenza di Cisto Marino (Cistus monspeliensis).
Proseguendo si notano, nel pianoro, dei terrazzamenti e un edificio rurale a servizio di attività agricole ormai abbandonate, subito dopo la visuale si apre sulla splendida baia di fetovaia, da qui il tracciato si fa ripido.
Nel tratto finale il percorso costeggia la recinzione di una villa, attraversa il Fosso del Forno e termina a Fetovaia sulla strada provinciale n. 25 all'altezza del ponte ubicato sul bivio con la strada di accesso alla spiaggia.