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Depliant in 3 lingue per conoscere il parco attraverso i sentieri

 

Siamo in pieno Festival del Camminare, alla prima edizione autunnale nelle isole toscane. Ogni settimana si susseguono le iniziative che si concluderanno il 1 novembre.

Per aiutare i tanti escursionisti che giungono d’oltralpe, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha stampato e diffuso gratuitamente un opuscolo in tedesco, inglese e francese per far conoscere le bellezze delle isole maggiori: Elba, Capraia e Giglio.

dep3lingue

I materiali sono già stati distribuiti alle strutture ricettive alberghiere e nei campeggi ed è stato consegnato nei luoghi più frequentati dei centri abitati e in diversi punti informativi. Altre copie sono a disposizione delle guide che ancora accompagnano tanti escursionisti in questo splendido autunno. Per chi volesse rifornirsi può rivolgersi alla sede del Parco all’Enfola (tel. 0565- 919411) e all’Infopark a Portoferraio sul porto.

Sono scaricabili in formato pdf qui.

Per realizzare questo materiale il Parco ha contato sulla collaborazione della Banca Monte dei Paschi di Siena che ha permesso di stampare un numero maggiore di copie di quelle realizzabili con le sole forze del Parco.

Nel manuale, già distribuito dalla scorsa primavera in lingua italiana, si trova una utile descrizione per effettuare  passeggiate più o meno impegnative lungo i sentieri ben segnalati e sistemati. “Per dare spazio agli angoli più significativi del territorio si è scelto di rappresentare almeno un tracciato per Comune, aggiungendovi poi i percorsi al Giglio e a Capraia e quelli tematici che sono dedicati alla scoperta della flora, delle dune e al Santuario delle farfalle. Il Santuario sul Monte Perone in questa stagione è un luogo ancora incredibilmente popolato di farfalle!”  commenta Franca Zanichelli, direttore del Parco, che segnala questa opportunità di escursione per gli appassionati di natura e di fotografia. “Abbiamo pensato a questa guida come un saluto di benvenuto per i tanti turisti stranieri che arrivano al di fuori dell’estate per cercare un forte contatto con la natura, apprezzando la straordinaria biodiversità mediterranea ben più ricca di specie di quella continentale”. Il direttore prosegue: “ Sappiamo infatti, attraverso i commenti degli albergatori e degli uffici dell’APT, che soprattutto nelle stagioni intermedie giungono turisti che mettono al primo posto il paesaggio e la natura. Amano il senso raccolto della finitezza dell’isola, apprezzano l’ospitalità, gustano gli aromi delle essenze, compiono passo dopo passo lunghe camminate in gruppi anche molto numerosi. Si spostano sovente con i mezzi pubblici. Poi vi sono anche tanti ciclisti che fanno il periplo dell’isola, sui saliscendi che si sviluppano lungo gli itinerari. Nel manuale c’è anche un invito a visitare il percorso ciclistico nello splendido scenario minerario del Calamita.

Modalità di pagamento per la visita all'Isola di Montecristo


Per la visita dei residenti dell’Arcipelago Toscano all’isola di Montecristo

Da oggi  si può pagare a tutti gli sportelli del Monte dei Paschi di Siena dell’Isola d’Elba.

 

Ad oggi ci sono ancora posti per andare a Montecristo il 16 ottobre prossimo.

Chi fosse interessato visiti il sito del Parco www.islepark.it o telefoni all’Ufficio URP del Parco  al n. 0565.919411

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Per facilitare i residenti abbiamo concordato con il Monte dei Paschi di Siena, Tesoreria Unica del Parco, di poter fare il versamento in tutti gli sportelli bancari purché del Monte dei Paschi di Siena. Dunque  il pagamento, a favore dell’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, va effettuato presso una qualunque filiale della Banca Monte dei Paschi di Siena nei comuni dell’Isola d’Elba, sul conto di  Tesoreria del Parco con causale “Montecristo”. Attenzione non è un bonifico ma un versamento allo sportello sulla Tesoreria del Parco

La quota di iscrizione di € 60,00 comprende il trasferimento con la barca e la visita guidata dell’isola nella giornata fissata La visita è prevista per il  16 ottobre 2011 e, in caso di avverse condizioni meteo, la domenica successiva 23 ottobre.

Le iscrizioni terminano alle ore 13.00 del 10 ottobre o non appena saranno raggiunte le 100 iscrizioni.

 

Ricordiamo. Per iscriversi basta scaricare e compilare la domanda di iscrizione, allegare fotocopia di un documento di identità che attesti la sede di residenza e la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione e inviare copia via fax allo 0565-919428 Le domande incomplete o non conformi saranno considerate nulle.

Il  facsimile di domanda riprodotto sul sito del Parco, www.islepark.it, nella sezione “Avvisi e notificazioni” dell’Albo pretorio online, o disponibile presso l’URP del Parco in Loc. Enfola a Portoferraio dal lunedi al venerdi o l’Informagiovani del Comune di Portoferraio  il  giovedi  e il venerdi  dalle ore 17,30 alle 19,30 .

Coloro che pur avendo pagato l’iscrizione, per qualche motivo sopraggiunto, non potessero partecipare, non potranno esigere il rimborso della loro iscrizione ma potranno farsi sostituire da una persona adulta purché residente in un Comune dell’Arcipelago Toscano, comunicando al Parco gli estremi di riconoscimento almeno entro le ore 12,00 di venerdì 14 ottobre. Dopo tale termine, non saranno ammesse sostituzioni e la quota pagata non potrà essere in alcun modo rimborsata.

Tagli male indirizzati

 

Mario Tozzi

Per consolidata tradizione, ambiente e cultura ci rimettono sempre quando la congiuntura economica stringe alla gola. Ma quanto sta accadendo da alcuni mesi ai parchi nazionali italiani rasenterebbe il ridicolo, se non implicasse rischi molto seri per la tutela del patrimonio naturale, e insieme culturale, del nostro paese. Sono anni che i fondi ordinari riservati ai Parchi e alle Riserve dello Stato diminuiscono (circa 50 milioni di euro nel 2009), ma, dal contesto della scorsa finanziaria, anche quei pochi denari sono spariti, obbligando il Ministero per l’ambiente ai miracoli per garantirne comunque la sopravvivenza. Si trattava già di pochissimi soldi: alle 23 “perle” naturalistiche del Belpaese andava  meno di quanto occorre per costruire 1 km della variante di valico Bologna – Firenze, un’autostrada “tecnica”, ma pur sempre un’autostrada. Il risultato è che oggi i parchi possono garantire solo il funzionamento ordinario, cioè il pagamento degli stipendi, o poco più, e vedono pesantemente indebolite le funzioni di tutela e salvaguardia che sono il loro primo obiettivo.

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“Navigando con MOMAR”: laboratorio di educazione ambientale in barca a vela

Continuano le attività del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera MOMAR il quale, oltre che riunire le esperienze della Toscana, della Sardegna e della Corsica per creare un sistema di monitoraggio marino integrato, prevede alcune delle attività di divulgazione e sensibilizzazione delle comunità locali sulle tematiche del rispetto dell’ambiente.

Dopo il progetto di campionamento rifiuti al quale hanno partecipato 230 ragazzi degli istituti comprensivi dell’Isola d’Elba, il Parco vuole coinvolgere gli studenti dell’Isola di Capraia e dell’Isola del Giglio con un laboratorio di educazione ambientale in barca a vela della durata di 3 giorni.

L’attività parte dall’idea di creare un di laboratorio didattico “itinerante” che possa offrire la possibilità, attraverso un’esperienza diretta a stretto contatto con il mare, sia di accrescere nei ragazzi la passione ed il rispetto nei confronti dell’ambiente marino e delle specie animali e vegetali che esso ospita, sia di far prendere coscienza delle principali minacce alle quali il Mediterraneo costantemente si trova sottoposto.

Questo il programma ideato e rivolto agli studenti dell’Arcipelago Toscano di età compresa tra i 10 ed i 14 anni:

 

4 settembre – 6 settembre Capraia-Elba-Capraia;

7 settembre – 9 settembre Giglio-Elba-Giglio.

 

Gli studenti, 12 alla volta, saranno accompagnati alla scoperta dell’Isola d’Elba da un’esperta Guida Parco, supportata dal comandante della barca, da un marinaio e da un accompagnatore a bordo di una goletta a vela di 20 mt.

goletta

 

La partecipazione è totalmente gratuita; le iscrizioni sono riservate ai ragazzi residenti all’Isola di Capraia e all’Isola del Giglio. In caso di rinuncia, o nell’eventualità in cui non venga raggiunto il limite massimo di 24 ragazzi, potranno accedere all’attività anche ragazzi residenti all’Isola d’Elba che si invitano con sollecitudine a presentare domanda di iscrizione.

 

Per aderire all’iniziativa è necessario inviare via fax il modulo d’iscrizione compilato e firmato via fax al n. 0565-919428 entro e non oltre il 31/08/2011.

Scarica qui il programma dettagliato e il modulo di iscrizione

 

o contatta gli uffici dell’Ente,  Dott. Francesco De Pietro, allo 0565.919411 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:30,

 

 

 

Saranno prese in considerazione le domande di adesione in arrivo cronologico fino al completamento del limite numerico prefissato. Per finalità organizzative, verrà predisposta inoltre una lista di attesa per sopperire alle defezioni dell’ultimo momento.

La comunità del Parco sta lavorando sul Piano Pluriennale di Sviluppo

 

 

Nella seduta della Comunità del Parco dello scorso 6 giugno era stata lanciata l’idea di predisporre una piattaforma operativa da condividere fra tutte le amministrazioni  territoriali per intraprendere l’aggiornamento e la definitiva stesura del Piano Pluriennale Socio Economico del Parco Nazionale. L’accordo tra il Presidente Ruggero Barbetti e il Sindaco di Portoferraio è ora diventato concreto nella seduta del 4 agosto. Roberto Peria, come era nei patti, ha elaborato un documento preliminare per far emergere le necessità del territorio, le aspettative di sviluppo e l’impegno che dovrà assumere il Parco per dare il proprio apporto nel più ampio contesto operativo sia a scala marcatamente locale che a livello regionale. Sono state proiettate le immagine con i focus operativi sui quali far convergere gli interventi e la ricerca di sostegni finanziari.

Il percorso tracciato ha avuto il positivo riscontro dei sindaci e amministratori presenti che hanno suggerito approfondimenti e hanno segnalato alla Comunità di poter mettere a disposizione del PPSE propri contributi operativi già attivati per formulare una forte azione di sistema. E’ stato così deciso di inviare a tutte le amministrazioni assenti il materiale illustrato per riceverne ulteriori integrazioni. Le tappe prossime saranno le seguenti: una rapida revisione della documentazione di analisi che costituisce il punto di partenza del documento del PPSE per integrarvi contenuti utili ad esprimere la situazione dei tre assi condivisi: turismo, agricoltura e occupazione; la definizione del quadro delle opportunità di accedere alle risorse finanziarie; la declinazione degli interventi da perseguire per raggiungere gli obiettivi dichiarati. Nella presentazione è emersa l’opportunità di far leva sulle prerogative del territorio per dar sostanza ad un concetto di sviluppo che sia di animazione locale e che, al tempo stesso, rispetti gli indirizzi e le finalità del Parco Nazionale che deve necessariamente essere centrato sulla tutela ambientale. L’accordo più profondo e più innovativo è stato proprio quello di cercare di rimuovere il dualismo tra conservazione e sviluppo che per lunghi anni ha bloccato l’iter di approvazione del Piano di Sviluppo che deve rapidamente aggiungersi al Piano del Parco.       

 

Clicca qui per il  documento prodotto dalla Comunità del Parco su cui si attendono contributi 

Parchi o circoli bocciofili?

 

Sembra incredibile, ma in Italia i 23 parchi nazionali vengono considerati alla stregua di un’associazione privata, come la bocciofila sotto casa. E non ci si vergogna neanche un po’ di ridurre le competenze e tagliare personale e fondi per la gestione, ma si arriva al paradosso di lasciare completamente senza indennità i presidenti. Insomma, il titolo di presidente è onorifico e non deve comportare compensi (le responsabilità, invece, quelle rimangono). Non solo: un fino ad oggi ai più ignoto funzionario dello Stato, nientemeno che il ragioniere centrale(!), sostiene, tentando di argomentare, che dovrebbero per giunta restituire i compensi che hanno percepito fino dall’anno scorso (a oggi nessun presidente risulta essere stato pagato fino da gennaio 2011). In un paese normale la questione sarebbe superata e risibile, purtroppo, invece, è di attualità e molto seria. Prima di tutto il presidente di un parco nazionale non è il capo di un’associazione benefica, ma è il responsabile legale dell’ente e si carica di lavoro e incombenze che la metà basterebbe e avanzerebbe per richiedere compensi adeguati ai grandi civil servant delle aziende pubbliche.

I parchi poi sono un apparato dello stato che funziona in modo efficiente: con scarso personale e quasi senza fondi riescono a tutelare e a conservare il patrimonio naturalistico di tutti e in più alimentano un giro d’affari di decine di milioni di visitatori all’anno e di qualche miliardo di euro. L’unico turismo che non conosce crisi è quello dei parchi (+16%  rispetto all’anno precdente) e la qualità della vita di chi vive nei parchi è accertata come migliore di quella di chi vive fuori.  Ma queste fondamentali istituzioni sono sotto attacco continuo da parte dei soliti portatori di interesse, i predatori di futuro, che pensano soltanto in termini di prezzi e non sanno nemmeno dove siano di casa i valori. In una crisi economica senza precedenti, invece di tutelare chi ha ancora il coraggio di difendere i nostri 23 gioielli nazionali, li si riduce al rango di figure simboliche che dovrebbero rinunciare alle proprie altre attività senza vedere riconosciuto il proprio lavoro. Sono alla scadenza diversi presidenti e non sarà facile trovarne di disposti a mettersi in gioco totalmente solo per amore e passione. A meno che il vero fine non sia il depotenziamento dei parchi nazionali: in questo caso le misure sono azzeccate. Immagino rimanga una legittima curiosità: quanto guadagna un presidente di parco? Emolumenti faraonici, penserete voi: invece no, attorno ai 1500 euro netti al mese. A occhio, solo mettendoli tutti insieme si riesce a raggiungere il compenso del ragioniere centrale redattore del provvedimento.

 

Il Presidente del Parco

Mario Tozzi

 

un weekend di educazione ambientale alla spiaggia del campese


 

Successo dell’iniziativa di sensibilizzazione dei bagnanti presso la spiaggia di Campese all’Isola del Giglio. Domenica 7 agosto il Parco Nazionale con l’iniziativa “Portami via, non portarmi vai!”, già sperimentata lo scorso anno ed in collaborazione con il Comune Isola del Giglio, ha validamente supportato la campagna di Marevivo “Ma il mare non vale una cicca?” evitando così che centinaia di filtri di sigaretta venissero abbandonati sulla battigia.

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Con l’aiuto dei volontari di ogni età, sono stati distribuiti tra gli ombrelloni centinaia di porta mozziconi da spiaggia. I bagnanti hanno apprezzato il dono di questi piccoli oggetti tanto utili per l’ambiente: infatti dobbiamo considerare che per smaltire nell’ambiente un filtro di sigaretta occorrono più di cinque anni; il suo smaltimento immediato inoltre risulta ancor più importante poiché il filtro è dannoso per i bambini che ne entrano in contatto, giocando sulla sabbia. Proprio i bambini hanno partecipato regalando i porta mozziconi a tutti bagnanti: è cresciuta così in loro la consapevolezza che la spiaggia è un luogo da rispettare, nel quale non bisogna lasciare traccia del nostro passaggio portando via qualsiasi rifiuto prodotto.

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L’insegnamento è stato valido anche per l’altro aspetto relativo alla cura dei litorali: non si deve asportare “souvenir” dalle spiagge, perché verranno abbandonati in un angolo di casa non appena di ritorno dalla vacanza, finendo poi, nella migliore delle ipotesi, nell’immondizia: il risultato è che le spiagge si impoveriscono dei ciottoli e dei granelli, preziosi per la salvaguardia della costa!

Il Parco ricorda sempre che per avere un bel ricordo delle vacanze, basta scattare una foto!

 

TEMPO DI DEGRADO DEI RIFIUTI IN MARE:

  • filtri di sigaretta 1-5 anni
  • gomme da masticare 1-5 anni
  • fazzoletti di carta 3 mesi
  • buste di plastica 10-20 anni
  • lattine di alluminio fino 500 anni
  • bottiglie di vetro fino a 1000 anni
bottiglie di plastica mai completamente

Balene all'Elba – stasera a Marina di Campo si parla dei grandi cetacei dal Settecento fino ai nostri giorni

 

A “Natura e Cultura in …Campo! un palco per l’estate” stasera la presentazione del volume di Antonello Marchese, giornalista elbano e Guida Parco, che racconta la storia delle visite isolane dei grandi cetacei e gli spiaggiamenti storici fino alle recenti e più felici soste dei mammiferi marini presso le banchine portoferraiesi.

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Sin dall’antichità le balene hanno lambito le coste elbane con le loro ancestrali rotte migratorie: il primo ingresso documentato nel golfo e nel porto di Portoferraio risale al 1713. Il tutto è arricchito con alcune note di colore ed episodi legati alla tradizione marinara e folclore isolano, e con indagini geografiche ed etnografiche che illustrano i cambiamenti nel paesaggio locale e il mutato atteggiamento nei riguardi di questi speciali abitanti dell’odierno Santuario Internazionale dei Cetacei Appuntamento dunque nella magnifica piazza campese, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, che ogni mercoledì dedica un appuntamento alle meraviglie della natura protetta dal Parco Nazionale. Sarà presente anche il Dr. Paolo Casini, l’editore fiorentino della casa Sempereditore

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Cs Parco Nazionale Arcipelago Toscano: Gli amministratori e i cittadini collaborino alla eradicazione del cinghiale

COMUNICATO STAMPA del 8 agosto 2011

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In merito a quanto apparso sugli organi di informazione relativamente al problema della presenza del cinghiale all’isola d’Elba, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha emesso il seguente comunicato:

“ Premesso che i cinghiali sono stati introdotti all’isola d’Elba dalle associazioni venatorie negli anni ’60 - ’70, come affermano gli stessi cacciatori, e che tale introduzione ha causato e causa danni all’agricoltura e al patrimonio naturale dell’isola, il Parco evidenzia i seguenti aspetti:

1.     Nonostante che il Parco abbia eliminato 7396 cinghiali dal ’97 ad oggi, di cui oltre 3000 negli ultimi 3 anni (tramite l’utilizzo di gabbie), l’azione non è sufficiente in quanto il tasso riproduttivo di questi ungulati (all’Elba come in tutta la Toscana e in Italia, indipendentemente dalla presenza o meno di un Parco) è superiore al prelievo poiché si tratta di esemplari provenienti dal centro Europa e incrociati con maiali (dati Università di Pisa, conosciuti dal 2002).

2.     La proposta di “aprire la caccia nel Parco” prospettata dall’ATC, braccando con mute di cani, non avrebbe l’effetto sperato in quanto permetterebbe, come dimostrato dagli anni passati, l’abbattimento solo di poche centinaia di animali (non migliaia!) facendo certo divertire i cacciatori ma provocando una cattura ridotta e favorendo la dispersione degli animali. Inoltre questo metodo, quando fu “straordinariamente consentito” ha portato i cacciatori ad utilizzare il Parco solo come riserva venatoria.

3.     La tecnica più efficace nel Parco non è quella di inseguirli (i numeri di prelievo effettuato con battute negli anni 2002 e 2003 furono di 197 e 394 capi!). E’ evidente la maggior resa delle gabbie ma la tecnica non piace proprio per questo! Proprio per questo le gabbie vengono boicottate. Incidentalmente, si fa presente che la Provincia di Livorno, per affrontare lo stesso problema fuori aree protette, nell’ATC 10 continentale, ha deciso di posizionare gabbie per aiutare gli agricoltori a difendere le coltivazioni. Fuori Elba sì e sull’isola no? Forse l’agricoltura elbana è meno importante?

4.     La difesa della biodiversità dell’isola e delle persone che operano nel turismo e nell’orticoltura famigliare non può essere sottoposta alle necessità del mondo venatorio di “voler mantenere uno stock di animali sufficientemente numeroso per consentire una maggiore facilità e soddisfazione nella caccia”. Tale condizione, in un ambiente chiuso e senza predatori non si risolverà veramente se non si procede all’eradicazione dei cinghiali di tutto il territorio elbano.

5.     Il Parco propone, come ebbe già a deliberare nel 2000, non il contenimento dei cinghiali con cui è sempre più evidente è impossibile convivere ma l’eradicazione completa di tutti i cinghiali dell’isola d’Elba in quanto animali estranei alla fauna locale e la cui presenza, come dimostrato, è in crescita indipendentemente dall’area protetta. L’impatto del cinghiale sulle specie di fauna e flora autoctone che il Parco ha il compito di tutelare è ormai insostenibile.

6.     Il Parco pertanto, con il consenso della direzione del Ministero dell’Ambiente, chiederà la collaborazione di Comuni, Province e Regione per procedere in stretto accordo con le associazioni di categoria e, se possibile, con il coinvolgimento del mondo venatorio, all’eliminazione dei cinghiali dall’isola d’Elba.

7.     Stesso obiettivo dovrà essere raggiunto all’Elba per il muflone. Questi animali furono immessi nel 1976 sempre per iniziativa dei cacciatori e dal Comune di Marciana. La popolazione ha avuto un’impennata dopo un periodo iniziale di crescita ridotta e oggi è diventata fortemente problematica. Il Parco ritiene che dovranno essere adottate  analoghe misure di eradicazione anche a Capraia e al Giglio prima che sia troppo tardi.

8.     La collaborazione di tutte le amministrazioni pubbliche è necessaria per superare il boicottaggio e il vandalismo che finora hanno ridotto lo sforzo di cattura per cui i numeri di prelievo potevano già essere maggiori.

Il Parco si rivolge ai cittadini e alle associazioni di categoria e ambientaliste perché sollecitino l’impegno degli amministratori a prendere posizione condividendo la proposta del Parco. “

 

Presidenza e Direzione

PARCO NAZIONALE ARCIPELAGO TOSCANO

 

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