• gorgona 02

La lepre italica

(Lepre italica)

Inquadramento sistematico

Superordine: Glires
Ordine: Lagomorpha
Famiglia: Leporidae
Sottofamiglia: Leporinae
Genere: Lepus
Specie: Lepus corsicanus

Distribuzione attuale

La Lepre italica è una specie endemica dell'Italia centro-meridionale e della Sicilia. La distribuzione attuale della specie comprende l'estremità meridionale della Toscana, la parte sud-occidentale dell'Abruzzo, il Lazio, il Molise, la Puglia settentrionale, la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia (Fig. 1).

Figura 1 – Distribuzione attuale di L. corsicanus.

Ecologia della Lepre italica

Habitat
La distribuzione ecologica di L. corsicanus sembra indicare l'adattamento prevalente della specie agli ambienti caratterizzati da un clima di tipo mediterraneo, benché essa sia presente dal livello del mare fino a 2000 m s.L.m. in Appennino e a 2.400 m s.L.m. sull'Etna. Gli ambienti preferiti sembrano essere quelli con elevata eterogeneità ambientale in grado di offrire alla specie zone di rifugio e siti di alimentazione. In particolare viene rinvenuta in ambienti con alternanza di radure, zone cespugliate e boschi di latifoglie, tra gli ambienti naturali; tra le aree coltivate, frequenta colture cerealicole, vigneti ed uliveti. Inoltre, può occupare aree di macchia mediterranea con densa copertura vegetazionale, compresi gli ambienti dunali.
Una delle principali variabili in grado di influenzare la distribuzione della specie sembra essere il valore medio delle temperature minime, in accordo con l'ipotesi di una specie adattata a climi prevalentemente mediterranei.

Tra i fattori che determinano la distribuzione della Lepre italica si osserva che i sistemi colturali intensivi influiscono negativamente sulla sua presenza; infatti, lo sviluppo della meccanizzazione agricola, l'intensificazione colturale e l'espansione delle monocolture, limitando gli ambienti ecotonali, riducono la disponibilità di rifugio, di alimentazione e di allevamento della prole. Inoltre, l'utilizzo dei fitofarmaci, tipico delle zone fortemente coltivate, produce ulteriori effetti negativi, sia diretti, ad esempio per tossicità acuta e cronica attraverso l'ingestione, sia indiretti, ad esempio per riduzione di risorse trofiche.
Anche la densità delle strade sembra influire negativamente sull'idoneità dell'ambiente per la Lepre in quanto provoca, oltre alla mortalità dovuta agli incidenti stradali, l'isolamento delle popolazioni e l'ulteriore frammentazione dell'habitat.

Alimentazione

Gli studi che riguardano l'alimentazione della Lepre italica sono ancora pochi. Tra questi ne sono stati condotto due di tipo analitico nel territorio del Parco Regionale dell'Etna e in Basilicata, nel Parco Regionale di Gallipoli-Cognato, tramite il metodo dell'analisi micrografica delle feci e che prevede l'analisi microscopica dei residui vegetali presenti negli escrementi.
Queste indagini hanno evidenziato che, dal punto di vista alimentare, la specie mostra un comportamento generalista, in quanto, al pari di quella di altri lagomorfi, la sua dieta si compone di molte piante erbacee in tutte le stagioni, oltre che di frutti a elevato contenuto energetico nel periodo più freddo.

Riproduzione

Le conoscenze sulla biologia riproduttiva di L. corsicanus sono assai scarse; è stata accertata comunque la presenza di femmine gravide e nascite anche nei mesi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio. Benché le osservazioni fino ad ora realizzate non coprano l'intero arco dell'anno, non sembra che in L. corsicanus esista una diapausa riproduttiva stagionale (analogamente a quanto verificato in L. mediterraneus). La dimensione massima delle figliate osservate su femmine gravide è risultata di 4 feti.
Anche le conoscenze sulla biologia riproduttiva di L. corsicanus sono ancora scarse. La fenologia riproduttiva conferma ancora una volta l'adattamento all'ambiente mediterraneo, in quanto presenta una riproduzione protratta tutto l'anno, con un picco delle nascite in primavera e due minimi in inverno ed in estate (Fig. 2).

 

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