Quarzo
Questa specie di minerale è considerata la più classica tra i minerali da collezione. Conosciuto sin dall’antichità, il quarzo era considerato un minerale "miracoloso", basti ricordare che in un insediamento neolitico ligure sono stati ritrovati grossi cristalli di quarzo, non reperibili in zona, ai quali forse venivano attribuiti poteri magici. Di colore variabile a seconda delle inclusioni, è formato da un prisma con due romboedri ugualmente sviluppati. Il quarzo viene utilizzato per vari scopi: il cristallo di rocca, quarzo incolore, viene utilizzato per le apparecchiature ottiche, per fabbricare vasi, bicchieri ed oggetti ornamentali; il quarzo ametista, viola, viene utilizzato come gemma. Molto diffuso all’Elba, ma con campioni non sempre interessanti, è uno dei minerali fondamentali dei graniti. Il quarzo dei filoni aplitici si rinviene in cristalli incolori più o meno translucidi, affumicati in diverso modo. La varietà più nota all’Elba è il prasio di colore verde, probabilmente a causa di inclusioni di aghi di hendembergite, si trova con una certa abbondanza nella località Il Porticciolo (Rio Marina) con cristalli lunghi fino a 6 cm impiantati sulla hendembergite raggiata. Il quarzo ametistino di colore rosato, si può trovare in dimensioni fino a 5 cm con inclusioni fluide evidenti, in numerosi cantieri (Bacino, Vigneria, Falcacci), in associazione ad ematite.
Approfondimento
Formula chimica -----> SiO2
Questo composto presenta in natura molte modificazioni polimorfe: quarzo, tridimite e cristobalite. Il quarzo, la forma più diffusa, cristallizza nel sistema trigonale, classe trapezoedrica. In tutti i cristalli di quarzo è sempre presente la combinazione di un prisma con due romboedri, ma spesso si trova con habitus bipiramidale. In genere non presenta sfaldature; ha frattura concoide, durezza 7 e peso specifico pari a 2.65.